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Sardegna occidentale: una settimana nella natura
La Sardegna è una terra affascinante in cui poter esplorare paesaggi e spiagge ma anche siti antichi che raccontano la sua storia che ancora oggi viene tramandata con grande rispetto e orgoglio.
La costa ovest della Sardegna è ancora forse poco conosciuta rispetto alle mete turistiche più frequentate dai viaggiatori. Oltre alle magnifiche spiagge in cui poter godere il sole e il mare cristallino, la Sardegna occidentale è ricca di parchi e complessi da poter facilmente visitare dove la natura è l’assoluta protagonista.
Scopriamoli insieme!
S’archittu
Partiamo da uno dei luoghi più magici della costa occidentale, S’Archittu: un borgo costiero noto per la sua roccia a forma di arco che si è creato con il passare del tempo a causa dell’azione erosiva del mare.
Il famoso arco, alto circa 15 metri, che ha ispirato poeti, artisti da tutto il mondo, era in passato una grotta; oggi è uno dei 24 monumenti naturali istituiti e tutelati dalla Regione Sardegna.
La località è composta da due spiagge di sabbia finissima con un fondale basso e sabbioso e tre isolotti levigati anch’essi dalle onde del mare.
Lo spettacolo più bello si vede al tramonto, quando il sole si posiziona proprio sotto l’arco regalando uno scenario incantevole.
Parco Archeologico di Santa Cristina
Abbandoniamo per un attimo le spiagge per addentrarci all’interno del territorio del Comune di Paulilatino dove sorge uno dei fulcri della storia nuragica sarda: il Parco Archeologico di Santa Cristina.
Il luogo prende il nome dalla piccola chiesa presente al suo interno; è immerso nel verde di ulivi e si estende su un’area di 14 ettari.
All’interno del parco si possono percorrere vari percorsi che consentono di visitare luoghi di grande interesse come il Pozzo sacro di Santa Cristina.
Quest’ultimo è considerato uno dei più importanti monumenti del patrimonio religioso della Sardegna nuragica. Suscita ancora grandi emozioni in quanto racconta e testimonia il culto dell’acqua, della purificazione e dei cicli della luna a cui gli antichi erano molto devoti.
Quando ci si trova davanti al pozzo non è semplice pensare che sia un’opera risalente al 1000 a.C.: stupiscono la sua composizione geometrica, le sue proporzioni, e il suo stato di conservazione. È davvero una meraviglia architettonica e i suoi 25 scalini sembrano un invito a scendere nel ventre della terra.
Al pozzo si affiancano alcune strutture: la capanna delle riunioni, il recinto e altre capanne più piccole. La seconda parte del complesso è costituita da un nuraghe monotorre, da alcune capanne in pietra di forma allungata ed un villaggio nuragico, di cui sono visibili solo alcuni elementi.
Torre dei Corsari e Dune di Piscinas
Spostiamoci verso la Costa Verde, sempre nella Sardegna occidentale dove le dune di sabbia dorate, l’argento delle rocce e l’azzurro del mare regalano uno spettacolo magnifico per gli occhi e per lo spirito.
Torre dei Corsari è una delle mete preferite dai surfisti; il suo nome deriva dalla torre spagnola di Flumentorgiu e nasce come vedetta per le incursioni dei pirati saraceni.
Da ogni angolo la Torre dei Corsari regala panorami indimenticabili. La spiaggia è accessibile ai diversamente abili; è dotata di parcheggio adatto anche ai camper e offre la possibilità di affittare sdraio e ombrelloni.
Il mare della Costa Verde è meraviglioso: calette isolate per i turisti in cerca di relax, rocce impervie per gli amanti della pesca e onde selvagge per i surfisti più coraggiosi.
Uno spettacolo della natura a cui si affianca il paesaggio retrostante fatto di colline verdi, ginepri, ginestre e una vasta e rigogliosa vegetazione.
Meta obbligatoria sono poi le Dune, caratteristiche di tutta la costa, partendo dalle Sabbie d’oro di Pistis, fino a Piscinas dove ritroviamo dune di sabbia dorata e finissima alte fino a sessanta metri.
Per approfondire, leggi il nostro articolo Il deserto di Piscinas.
Buggerru e la Galleria Henry
Un labirinto formato da tunnel scavati nella roccia che si aprono su un panorama a strapiombo sul mare della costa sud-occidentale della Sardegna. La visita alla Galleria Henry è proprio un viaggio nel tempo che parte dall’interno, tra rocce scavate tra le montagne e termina in superficie regalando uno degli spettacoli naturali più belli di tutta l’isola.
La Galleria Henry è posizionata a 50 metri sul livello del mare, al di sopra di Buggerru, comune che nasce da un borgo minerario fondato nel 1864.
Questo tunnel è scavato interamente nella roccia e nasce come percorso nel 1892 per una locomotiva a vapore.
Oggi la galleria è stata messa in sicurezza ed è visitabile su prenotazione: il tour parte all’andata a bordo di un trenino elettrico che ripropone il percorso della vecchia ferrovia a vapore e termina al ritorno a piedi lungo la vecchia galleria pedonale, in antichità percorsa dai muli da soma.
Il percorso è affascinante e suggestivo e comprende alcuni tratti di buio e di luce attraverso delle vere e proprie finestre scavate nella roccia.
La visita termina con uno scenario mozzafiato: arriverai al piazzale della miniera in cui poter godere di un panorama magnifico a strapiombo sul mare e sulla costa rocciosa.
La Sardegna Occidentale è un’insolita Sardegna, un territorio unico nel suo genere tutto da scoprire.
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