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Musei e miti della Sardegna
Per una vacanza ideale tra mare e cultura, la Sardegna, offre ai turisti una moltitudine di possibilità senza mai deludere le aspettative. Isola antica, ricca di cultura, mistero e fascino, dove sopravvivono riti e tradizioni popolari secolari.
Leggende e miti della Sardegna
Tante sono le leggende che sull’isola si sono tramandate per secoli, la cui origine risulta spesso essere incerta. Tra le leggende che affascinano di più il viaggiatore, sicuramente possiamo annoverare:
- Il Golfo degli angeli
- L’accabbatora
- Le janas
- La filonzana
La prima leggenda narra che nell’antichità gli Angeli avessero chiesto a Dio di donargli una terra piena d’amore e felicità, e che Dio gli avesse concesso di andare alla ricerca del loro piccolo Paradiso terrestre. Dopo tanto peregrinare, gli Angeli videro un’isola verde in mezzo al mare, la Sardegna, dove gli esseri umani si amavano e vivevano con semplicità, coltivando i campi e portando al pascolo le loro greggi. Decisero di fermarsi in quello splendido posto e ci vissero indisturbati fino a quando Lucifero non scatenò su di loro le sue ire, infuriando le acque del mare. Solo l’intervento dell’Arcangelo Gabriele salvò l’isola dal diavolo, che adirato strappò la sella dal suo cavallo e la lanciò contro la Sardegna, creando quella conformazione rocciosa ancora oggi conosciuta come la “Sella del Diavolo”.
L’Accabbatora, invece, è una donna vestita di nero che veniva a porre fine alle sofferenze dei moribondi, tornata in auge negli ultimi anni grazie al libro di Michela Murgia “Accabbadora”. E ancora le Janas, le fate della tradizione sarda, che si narra vivessero in cima ai nuraghi, tessendo un telaio d’oro che avrebbe portato fortuna e benevolenza a chiunque l’avesse poi trovato. Alle tradizioni sartoriali poi, è legata anche la Filonzana, che tiene tra le proprie mani il filo della vita. Viene rappresentata da una vecchietta con una gobba molto pronunciata ed il volto cattivo ed ambiguo: si narra che la Filonzana accompagnasse i bambini nella notte dopo il Carnevale a chiedere la carità, perché la sua presenza assicurava l’ottima riuscita della questua.
I principali musei della Sardegna
La ricchissima storia di quest’isola può essere apprezzata nei tantissimi musei che offre alla scoperta dei visitatori. Ogni territorio sardo, da nord a sud, vanta un cospicuo numero di musei, tutti da visitare ed apprezzare, di cui ne proponiamo una carrellata tra i più interessanti.
Partendo da Cagliari, si può iniziare dalle mura, dalla Torre dell’Elefante e dal museo Archeologico, un vero e proprio pezzo di storia di 7000 anni dalla preistoria fino al Medioevo. Vicino Cagliari il famoso Museo civico di Sinnai con il suo importantissimo archivio storico. Ed ancora il Museo Archeologico di Dorgali, con reperti provenienti da tutta la Sardegna, come la Grotta del Bue Marino, la Tomba di Giganti di S’Ena e Thomes.
Non può di certo mancare una visita ad Oristano, all’Antiquarium Arborense, un museo archeologico che custodisce ben 10.000 beni archeologici, nonché alla casa Museo Antonio Gramsci dedicata al famoso politico, letterario e filosofo, nonché uno dei fondatori del Partito Comunista d’Italia.
La Pinacoteca Nazionale di Sassari, completamente restaurata, che possiede opere dal Medioevo sino all’Arte contemporanea, è la più grande esposizione pittorica dell’isola.
A Nuoro, è interessante una visita alla casa museo Di Grazia Deledda, primo premio nobel donna per la letteratura e parte integrante della storia dell’isola, senza tralasciare il museo Man di arte moderna, con mostre d’arte itineranti, che è sicuramente una tappa da non mancare.
La Sardegna, il paese del carbone, non può che avere degli importanti musei a riguardo, come il Museo del Carbone a Carbonia e l’Ecomuseo Miniere Rosas di Narcao.
Da non dimenticare anche il Parco storico di Caprera dove è possibile visitare la Casa di Garibaldi, circondata dal blu del mare e dal verde della macchia mediterranea.
Infine, annoveriamo anche il museo simbolo dell’arte tessile Sarda, il museo Murats di Samugheo, ed il museo delle Maschere Mediterranee di Mamoiada, che conserva i vestiti del suo carnevale mistico fatto di Mamuthones e Issohadores.
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