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Sagra del suino nero
Degustazione di tante specialità culinarie alla Sagra del Suino nero a Longi, Sicilia
Quando si organizza una vacanza in un luogo sconosciuto, si tende a definire i siti più caratteristici da visitare, tra chiese, musei e palazzi nobiliari. Non è però solo l’aspetto storico-artistico a definire l’identità di una località, ma anche quello legato alle tradizioni, al folklore e all’enogastronomia: questo è vero soprattutto in Italia, dove la cultura per il cibo ha radici molto profonde e la Sicilia non fa eccezione.
Le feste patronali e le sagre animano questa splendida isola in ogni periodo dell’anno, in estate e in inverno, rappresentando occasioni imperdibili per viaggiare in Sicilia anche in bassa stagione. Si pensi, ad esempio, all’Ottobrata Zafferanese nel borgo di Zafferana Etnea, alla Sagra del fico d’India a Roccapalumba nel palermitano, alla Festa del Cioccolato nella meravigliosa Modica o alla Sagra del Suino Nero a Longi. Quest’ultimo evento rappresenta una tipicità non solo del borgo della provincia di Messina, ma di un’intera zona rappresentata dal Parco dei Nebrodi. Ebbene, partecipare a questa sagra significa non solo degustare leccornie che soddisfano ogni tipo di palato, ma anche avere l’opportunità di esplorare il borgo e i suoi dintorni, molto interessanti soprattutto dal punto di vista naturalistico.
La Sagra del suino nero dei Nebrodi
Longi è un borgo medioevale che sorge nella provincia di Messina all’ombra delle Rocche del Crasto, nel cuore del bellissimo e affascinante Parco dei Nebrodi, un’area naturalistica che si caratterizza per la diversità paesaggistica e faunistica. Il parco regala ai visitatori terrazzamenti naturali con vista sul Mar Tirreno, boschi rigogliosi come quello di Taxus e floride aree umide popolate da uccelli: è questa la cornice in cui si inseriscono i suini neri dei Nebrodi, una razza autoctona le cui carni sono protagoniste della sagra che si svolge il 5 gennaio a Longi.
Per parteciparvi bisogna raggiungere la Sicilia ed è possibile farlo anche attraverso i traghetti Grimaldi Lines: si tratta di navi sicure e sempre al passo con i tempi, con sistemazioni a bordo adatte a ogni tipo di esigenza e possibilità economiche, dal passaggio ponte alle poltroncine reclinabili fino alle cabine, sia esterne con oblò che interne.
La parola Nebrodi, di origine greca, significa “terra dei caprioli”, anche se in realtà ad abbondare nell’omonimo parco sono i suini neri, i quali vivono allo stato brado e semi-brado tra i boschi di querce e faggi. Apparentemente sembrano cinghiali neri e si cibano naturalmente, mangiando ciò che trovano nelle foreste: le carni risentono di questo stato di vita selvatico e appaiono abbastanza sapide, aromatiche e morbide, oltre a essere molto nutritive essendo ricche di sali minerali, vitamina B e Omega 3.
La lavorazione della carne di maiale e anche del suino nero dei Nebrodi non è una cosa propria dei tempi moderni, bensì antichissima. Lo stesso Omero, più di 2700 anni fa, parla proprio di allevamenti suini ed è un guardiano di maiali l’unico rimasto fedele allo stesso Ulisse, tornato dopo anni a Itaca dopo un lungo peregrinare nel Mediterraneo.
Non stupisce che a Longi dunque si svolga il 5 gennaio, da 26 anni, la Sagra del suino nero, considerato dunque una vera e propria eccellenza gastronomica italiana, massima espressione delle tradizioni di questo angolo della Sicilia.
La sagra riscalda l’atmosfera del borgo, quando sono ancora vivi i festeggiamenti natalizi: gli eventi si svolgono principalmente in Piazza Umberto I e in Piazza Generale Mariondo, iniziando con l’accensione di fuochi di carattere propiziatorio che danno di fatto il via all’evento.
Giochi per bambini, spettacoli e musiche tradizionali fanno da sfondo alla sagra, il cui clou è certamente la degustazione di prodotti a base di suino nero: non mancherà, quindi, l’occasione di assaggiare salame fellata, salsicce, arancini, involtini, hamburger, porchette, prosciutti, lardo e i buonissimi maccheroni conditi con il ragù, preparato anch’esso con la carne di suino nero dei Nebrodi.
Longi, come anche Frazzanò, Mirto e Galati Mamertino, è uno dei “quattru paisi di li funci”, dove cioè i boschi circostanti sono ricchi di funghi, presenti anch’essi inevitabilmente sui banchi della sagra.
Cosa fare a Longi in occasione della sagra
Una buona idea per vivere in prima persona la Sagra del suino nero di Longi può essere quella di trascorrere l’intero periodo dell’Avvento in questo piccolo borgo, che già l’8 dicembre si anima di fervore cristiano in occasione della festa dell’Immacolata Concezione, con tanto di processione del simulacro mariano con le Figlie di Maria, canti liturgici e falò acceso proprio alle porte della Chiesa di S.Michele Arcangelo. Questo edificio di culto risalente al XVII secolo merita in ogni caso una visita, introdotta da una scalinata in marmo. All’interno si trovano moltissime opere d’arte di notevole pregio, dall’Ecce Homo del Pintorno, un coro ligneo barocco del 1654, un organo del XVIII secolo e statue di Maria Ausiliatrice, del Crocifisso e di San Michele Arcangelo.
Fino al giorno dell’Epifania in ogni quartiere di Longi si accendono dei falò, attorno ai quali la popolazione del borgo si riunisce sbocconcellando dolcetti natalizi, cantando e lodando il Bambino Gesù appena nato: chi si trova a Longi per la Sagra del suino nero dei Nebrodi avrà certamente occasioni di ammirarli e scaldarsi al loro tepore.
Scegliendo di viaggiare verso Longi con la compagnia navale Grimaldi Lines, è possibile approfittare delle numerose offerte per traghetti in Sicilia presenti sul sito, con specifici sconti dedicati agli over 60, ai bambini e ai residenti in Sardegna e in Sicilia, senza dimenticare le vantaggiosissime promozioni proposte dall’azienda il giorno 17 di ogni mese.
Una volta a Longi, tra un assaggio e un altro di un prodotto a base di suino nero dei Nebrodi, ci si può dedicare anche alla visita del borgo, dalla Chiesa del SS Salvatore a quella di SS Annunziata nel rione Borgo, all’interno della quale è custodita una bella statua della Vergine Maria.
Imperdibile è poi il Castello di Longi, costruito sui resti di un antico insediamento del VIII secolo da parte dei Sicani, per resistere e respinge gli attacchi degli arabi. Ancora oggi si possono visitare le cucine, le stalle, la cisterna, i vecchi magazzini e soprattutto la camera da letto settecentesca della duchessa Zumbo, abbellita a drappeggi, eleganti affreschi e mobilio d’epoca originale.
Da Longi, dopo aver fatto scorpacciate di carne di suino nero dei Nebrodi, si possono organizzare escursioni ad esempio verso le Rocche del Crasto, scenografiche pareti rocciose verticali in dolomia ricche di cavità popolate da colonie di grifoni, oppure verso il Bosco di Mangalaviti un luogo idilliaco dove i ruscelli scorrono all’ombra delle fronde di tassi, abeti dei Nebrodi, frassini e faggi.
Non lontano da Longi si trova anche il Lago Biviere, una delle più importanti zone umide del Parco dei Nebrodi: lo specchio d’acqua si trova nel mezzo della faggeta di Sollazzo Verde, a 1278 m di altezza, lungo il versante meridionale della bella catena dei Nebrodi.
Bellissima è infine, la vicina Cascata del Catafurco: alta 30 m, nasce dal corso del fiume San Basilio ed è raggiungibile attraverso un facile sentiero segnalato.
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