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Preparati al miglior Carnevale della Sicilia ad Acireale
Non c’è borgo o città italiana che non abbia la sua festa o sagra, solitamente dedicate a un santo patrono, a un evento religioso come il Natale e la Pasqua oppure a una tipicità gastronomica. C’è poi il Carnevale, che è l’occasione in cui ci si lascia andare a festeggiamenti sfrenati, tra musica, maschere divertenti, dolci zuccherati, danze e carri allegorici che animano le strade di piccole o grandi città, come avviene ad esempio ad Acireale, la bellissima cittadina siciliana sita sulla costa orientale, tra Taormina a nord e Siracusa a sud. Si tratta di uno dei carnevali più antichi e belli d’Italia, entrato infatti a far parte del circuito della Lotteria Nazionale assieme alle feste carnevalesche di Putignano in Puglia e di Viareggio in Toscana.
Il Carnevale di Acireale 2025 inizia il 15 febbraio e si conclude il 4 marzo e rappresenta al massimo il folklore siciliano, regalando ai visitatori un’atmosfera coinvolgente e autentica che li accompagnerà anche nella visita della città legata alla leggenda di Aci, Galatea e Polifemo.
Carnevale di Acireale: cenni storici e maschere più belle
Acireale è una delle più belle cittadine siciliane e sorge in cima al promontorio Timpa, affacciato sul mar Ionio, sulla costa orientale dell’isola: per raggiungere la cittadina e assistere al grandioso Carnevale che viene organizzato dalla fine del ‘500, si consiglia di acquistare un biglietto per imbarcarsi su uno dei traghetti Grimaldi Lines, garantendosi così un viaggio comodo, divertente e sicuro. La prenotazione può avvenire facilmente online ma anche via telefono, nelle agenzie di viaggio o nelle biglietterie presenti presso i porti di partenza, che sono Salerno, Napoli, Livorno, Cagliari e Palermo.
Il Carnevale di Acireale è citato in documenti che risalgono addirittura al 1594, precisamente in un atto di pagamento effettuato dai Giurati a favore dei cappuccini, ai quali spettava organizzare le feste “carnilivari”. Si trattava, proprio come gli antichissimi Saturnali di epoca romana, di occasioni in cui tutto era consentito, anche burlarsi dei poteri forti, ma sempre in maniera divertente e allegorica.
Nel 1600 si diffuse poi la tradizione di lanciarsi limoni e arance, come avviene durante il Carnevale di Ivrea: la Corte bandì questo animato gioco nel 1612, salvo poi riammetterlo nel XVIII secolo.
Il XXI secolo segna l’ingresso delle cassariate, che altro non erano che sfilate delle landus, ossia le carrozze nobiliari dalle quali venivano lanciati confetti colorati. Dal 1880 in poi si abbandonarono i veicoli veri e cominciarono a realizzarsi carrozze in cartapesta, curate nei minimi dettagli e sempre più sontuose.
Oggi il Carnevale di Acireale è organizzato dall’omonima Fondazione, che si occupa anche degli scambi culturali con altre realtà italiane ai fini della diffusione di questa bellissima festa. La Fondazione affida ai mastri cartapestai, raggruppati in associazioni culturali, dei capannoni all’interno della Cittadella del Carnevale situata a nord di Acireale: qui prendono vita i carri in cartapesta e quelli infiorati, realizzati con migliaia di fiori e anch’essi in movimento (le sculture invece sono realizzate con i profumatissimi agrumi dei frutteti presenti sulle pendici dell’Etna).
La Fondazione del Carnevale di Acireale si occupa anche dei caratteristici carri in miniatura, in mostra presso il Teatro Maugeri sito in Piazza Garibaldi: si tratta di piccole opere ingegneristiche in cartapesta realizzate da nuovi talenti, soprattutto giovani e studenti che immettono nei piccoli carri tutto il loro talento artistico.
Le maschere che contraddistinguono l’evento di Jaci sono essenzialmente quattro e la più antica è senza dubbio quella di Abbatazzu, chiamata anche Pueta Minutizzu: indossa un ricco abito in broccato e al collo porta una sorta di tovagliolo, che all’epoca serviva per esorcizzare la diffusione di quelle epidemie molto comuni nel XVII secolo. Abbatazzu porta con sè grossi tomi e recita versi alquanto maliziosi e sferzanti: in passato le invettive erano indirizzate a Michelangelo Bonadie, un monsignore originario di Catania.
Le altre maschere tipiche del Carnevale di Acireale sono i Baruni, personaggi critici nei confronti dei nobili e i Manti, con i loro vaporosi mantelli neri che ne garantivano l’anonimato.
Più recente è la maschera del Pupo, che con i suoi modi maleducati, si aggira con la veste bianca, il mantello nero e il cappello a punta.
Cosa vedere ad Acireale in occasione del Carnevale
La cerimonia di apertura del Carnevale di Acireale si svolge in Piazza Duomo il 16 febbraio, con la presenza di chiassose bande musicali e gruppi comici che accompagnano la consegna delle chiavi alla madrina dell’evento: in quest’occasione non mancano i beddi, ossia i canti preparti in onore della festa più attesa dell’anno ad Acireale.
La sfilata principale del Carnevale si svolge la domenica che precede il mercoledì delle Ceneri, con le maschere e i carri che allietano le vie della cittadina, da Corso Savoia a Corso Italia fino a Corso Umberto e Piazza Duomo.
La conclusione delle divertenti celebrazioni coincide con il rogo del Re del Carnevale nelle sembianze di un fantoccio e con i fuochi d’artificio il giorno del martedì grasso.
Nei giorni di festa i visitatori possono recarsi al Teatro Turi Ferro dove sono esposte le maschere preparate dai bambini, alla Pinacoteca Zelantea, alla Mostra di Numismatica e Filatelica a Palazzo di Città, ma soprattutto al Museo del Carnevale presso il Palazzo del Turismo. Quest’ultimo accompagna gli ospiti in un viaggio nella storia carnevalesca di Jaci, tra strutture in ferro, calchi in gesso, vecchi bozzetti e opere di particolare pregio come il rosone della magnifica Cattedrale di Acireale e il dettaglio del Palazzo Musumeci realizzato da Natale Longo (si tratta di uno degli edifici nobiliari più belli della cittadina, con il suo stile barocco risalente al XVII secolo).
Non c’è in ogni caso occasione migliore per visitare le bellezze di Acireale, magari degustando una delle leccornie tipiche del periodo, come ad esempio i biscotti a base di miele chiamati rametti, le classiche chiacchiere, la pignolata composta da palline di pasta fritte o le buonissime crispelle ripiene di acciughe e di ricotta.
Piazza Duomo, al centro della festa carnevalesca, ospita gli edifici più importanti della città, tra i quali la Cattedrale di Maria Santissima Annunziata, risalente al XVI secolo: oltrepassando il portale in marmo del Duomo, ci si ritrova in un ambiente ricco di opere d’arte pregevoli, dal fercolo argenteo di Santa Venera agli affreschi settecenteschi della Cappella dedicata alla santa, che conserva peraltro anche le sue reliquie.
In Piazza Duomo spiccano poi la bianca facciata in pietra di Siracusa della Basilica dei Santi Pietro e Paolo, nella quale è custodito un organo ottocentesco e il baroccheggiante Palazzo Municipale, con i balconi retti da grandi mascheroni simbolo dello stile tardo-barocco che lo caratterizza.
Da non perdere poi il Teatro storico dell’Opera dei Pupi, un mondo colorato e tradizionale che fa parte del patrimonio culturale dell’isola, dove sono conservate le caratteristiche marionette siciliane nelle loro sontuose vesti, le vecchie locandine e i teatrini.
Per immergersi nel folklore siciliano e conoscere uno dei borghi più belli della Sicilia, basta acquistare un biglietto e salire a bordo di uno dei traghetti della flotta di Grimaldi Lines, approfittando degli sconti per i senior (con più di 60 anni), per i minori di 12 anni oppure dell’offerta “Siciliani Doc”, dedicata specificatamente a tutti i viaggiatori nativi o residenti in Sicilia.
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