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Pasqua a Corfù: celebrazioni coinvolgenti tra musica, banchetti e danze
La Pasqua, la più grande celebrazione dell’Ortodossia, a Corfù, diventa ancora più grande, più travolgente, più affascinante, più imponente, con usanze che non esistono da nessun’altra parte, è un evento speciale che risuona in tutta la Grecia e un motivo in più per visitare Corfù in primavera partendo da Brindisi o Ancona.
Gli abitanti di Corfù chiamano la Pasqua Lambri o Lampria per esprimere lo splendore della giornata. Dopo un periodo di sette settimane di digiuno rigoroso e di astinenza da ogni tipo di celebrazione, arriva la Pasqua, un giorno di gioia e festa!
La Pasqua in Grecia è la festa più importante
La Pasqua rimane la più grande celebrazione della Chiesa greco-ortodossa del Paese, ancor più del Natale. Considerando che la liturgia della Chiesa greco-ortodossa si basa sul calendario giuliano, la Pasqua in Grecia può avvenire fino a quattro settimane dopo le celebrazioni occidentali.
La Settimana Santa commuove le folle ed è ricca di grandi momenti religiosi come la processione dell’epitafios (che simboleggia il sudario di Cristo), la messa del sabato santo che si conclude con le grida di Christos Anesti! (Cristo è risorto), a cui fa seguito la cena con la mayiritsa, una zuppa di frattaglie di agnello e uova sbattute, e, ovviamente, il pasto domenicale con l’agnello allo spiedo.
La Pasqua a Corfù
La Pasqua a Corfù è davvero un evento da vivere almeno una volta nella vita. Vivrete infatti per alcuni giorni una festa solenne, spettacolare ma anche divertente. Processioni, fanfare, cori vi aspettano ogni giorno della settimana santa.
Durante l’annuncio della resurrezione di Cristo, migliaia di vasi vengono lanciati dai balconi come da tradizione, centinaia di campane suonano nella città e nei villaggi. Ogni giorno, durante la settimana santa, si possono ammirare ballerini folcloristici che danzano al suono della musica tradizionale.
Si comincia la domenica delle Palme
Gli eventi della Pasqua di Corfù iniziano la domenica dei Vaios (la domenica delle Palme). Alle 11:00 del mattino, in città, si svolge la processione delle spoglie di San Spiridione, patrono dell’isola. È un’usanza che risale al 1630, in ricordo della liberazione dell’isola dalla peste, che nel 1629 aveva causato molte vittime.
Tutte le 18 bande filarmoniche dell’isola prendono parte a questa processione. È consuetudine, dopo la fine della litania, che le filarmoniche sfilino nelle vie del centro storico suonando allegre marce. A pranzo si gusta il piatto tradizionale del giorno: brodo di pesce o eglefino con purea di aglio a piacere.
La settimana santa inizia con il profumo dei dolci per strada
A partire dal lunedì santo l’odore di Fogatsa (una sorta di brioche decorata con rosso d’uovo) e Mandolato, i dolci pasquali tipici dell’isola, inondano di uno straordinario e invitante profumo prima il mercato della città e, mano mano, tutte le strade. Il lunedì santo, Corfù cambia aspetto. Le luci della città si vestono di viola e anche la Croce nella Fortezza Vecchia si illumina dello stesso colore.
Nel pomeriggio di martedì, nelle chiese si narra la storia di Maria Maddalena e nelle case si tingono di rosso le uova, simbolo del rinnovamento della vita e della natura.
Il mercoledì santo, dal primo pomeriggio le chiese della città e della periferia si riempiono di fedeli per la Santa Unzione.
Il giovedì santo mattina nel Duomo si tiene una rappresentazione della lavanda dei piedi degli Apostoli da parte di Gesù. Allo stesso tempo, viene riproposta l’usanza delle dodici candele: mentre si leggono i dodici Vangeli, si svolge un piccolo rito. Ci sono 12 candele accese e ogni volta che finisce un Vangelo una candela si spegne.
Le processioni degli Epitaffi
Il venerdì santo gli eventi giungono al culmine. Alle 11:30 in tutte le chiese si svolge la Cerimonia della Deposizione, cioè la discesa del corpo di Cristo dalla Croce.
A mezzogiorno cominciano le processioni degli epitaffi che partono in un ordine prestabilito da ogni chiesa e si incrociano tutte nel centro della città. L’ultima e la più maestosa è quella della Chiesa Metropolitana che esce dopo le 22 ed è accompagnata da un’orchestra filarmonica. Lungo tutto il percorso, migliaia di candele accese sono poste ai bordi della strada, indicando (metaforicamente) la via.
Il terremoto del Sabato Santo
Il sabato santo, alle 6 del mattino, presso la Chiesa di Panagia Xenon, si svolge il famoso terremoto, che riproduce il tremore della terra che seguì la Resurrezione di Cristo. Il frastuono rumoroso e i canti dei fedeli creano un’atmosfera veramente emozionante.
Successivamente, viene portato in giro l’epitaffio della chiesa di Agios Spyridon, un’usanza iniziata sin dai tempi dell’occupazione veneziana. Improvvisamente nel giro di pochi minuti dal lutto dell’epitaffio si passa alla gioia della prima Risurrezione che si compie qui sabato mattina.
La Guerra delle Giare
Alle 11 del sabato, nella Città Antica, si svolge la famosa Guerra delle Giare. L’atmosfera creata dalle kanatia o botedes (giare) che si rompono sulle strade lastricate, è emozionante. Il pathos è intensificato dal fuoco dei cannoni della fortezza.
È un’usanza che si celebra solo a Corfù e che affonda le radici negli anni dell’occupazione veneziana dell’isola. I cattolici veneziani a quel tempo rompevano le vecchie giare il giorno di capodanno per rendere propizio l’anno nuovo. La Corfù ortodossa adottò la tradizione e la trasferì a Pasqua.
Un’altra versione attribuisce all’usanza un’origine pagana. La Pasqua è l’inizio del nuovo anno vegetativo, la natura si risveglia dal torpore invernale e i frutti vengono raccolti in nuovi contenitori, mentre quelli vecchi si gettano via. Più romanticamente, rompendo oggetti e provocando forti rumori, gli abitanti di Corfù vorrebbero risvegliare Persefone, la dea della primavera, per accelerarne l’arrivo.
In tutto il trambusto della Guerra delle Giare, le diciotto orchestre filarmoniche della città suonano, trasformando la risurrezione di Cristo in una trionfante vittoria sulla morte.
Nella zona di Pinia, nel vecchio centro commerciale della città, si svolge un altro rito particolare: la Mastela. Secondo l’usanza, i residenti depongono un barile pieno d’acqua e decorato con fiori e nastri e invitano i passanti a farvi cadere monete esprimendo un desiderio.
Infine, alle 22:00 avviene il ricevimento della Santa Luce e allo scoccare della mezzanotte, nel momento in cui il sacerdote, che si trova sul palco di Pano Platia, pronuncia le parole Cristo è risorto, le filarmoniche della città suonano contemporaneamente la gioiosa Marcia dei Greci.
Allo stesso tempo, coloratissimi e spettacolari fuochi d’artificio illuminano il cielo sopra i volti emozionati dei residenti e dei tanti turisti.
La domenica di Pasqua a Corfù
La domenica di Pasqua inizia con la processione dell’Icona della Resurrezione intorno alla città e ai villaggi, seguita da un pranzo festivo.
Secondo la tradizione, gli abitanti di Corfù infilano i gusci di uova colorate di rosso sulle porte o li gettano nei giardini per benedire il raccolto.
Tutta la settimana successiva trascorre con altre processioni e festeggiamenti. Ogni singola chiesa intraprende, infatti, una processione dell’Icona della Resurrezione, dello Stendardo, dei Cherubini e della Croce.
Tutte le pause dei vari cortei sono annunciate dal suono di piccoli cannoni, i maskoula. Durante il dominio veneziano, questi stessi cannoni venivano ampiamente utilizzati in punti di osservazione specifici, per informare i dintorni e la città di Corfù dei movimenti dei pirati o delle navi nemiche.
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