Un mare di idee per il tuo viaggio
L’isola dove anche le miniere sono meravigliose
di Giandomenico Mele
Trasformare i siti minerari della Sardegna in una attrazione turistica. Un progetto e una sfida ambiziosa in nome della quale è nato il Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna, che raggruppa e identifica otto aree dell’Isola per un totale di 3.800 chilometri quadrati appartenenti a 86 diversi Comuni. Luoghi e storie rese uniche dalla comune matrice legata al ruolo ricoperto nella lunghissima storia dell’industria estrattiva sarda.
Il Parco Geominerario costituisce il primo esempio al mondo di questo genere ed è anche uno dei parchi nazionali più estesi ed eterogenei d’Italia. Rappresenta un unicum nel Mediterraneo per le sue straordinarie peculiarità geologiche, ambientali e paesaggistiche, alle quali si associano il valore e le potenzialità del grande patrimonio tecnico, scientifico e culturale rappresentato dall’ultramillenaria epopea mineraria della Sardegna.
LA STORIA E I SITI
Nel complesso, il Parco comprende territori molto diversificati dove le attività estrattive si sono svolte per millenni. Innumerevoli sono le testimonianze dell’archeologia industriale mineraria, come i villaggi ormai abbandonati, i pozzi di estrazione, le antiche ferrovie e le migliaia di chilometri di gallerie. Non mancano i musei, dove è conservata gran parte della memoria storica mineraria.
MINIERA DI SAN GIOVANNI
Nel Monte San Giovanni, tra Iglesias e Gonnesa, vari cicli di processi carsici sono stati responsabili dell’origine di uno dei più bei sistemi di grotte naturali, il più antico e il più singolare della Sardegna e di tutta Europa: la Grotta di Santa Barbara. Ai processi carsici è anche legata l’aragonite azzurra, un tipico minerale identitario della Sardegna. La grotta di Santa Barbara fu scoperta casualmente nell’aprile 1952 da un minatore. La grande grotta naturale, dedicata alla patrona dei minatori, è formata da una grande sala ovoidale con un laghetto sul fondo. Questo si è conservato intatto grazie alle normali difficoltà di accesso alla grotta, consentito solo attraverso una scala a chiocciola posta all’interno di una galleria.
PORTO FLAVIA, MINIERA DI MASUA
Porto Flavia è un’opera di ingegneria mineraria unica al mondo. Fu ideata, progettata e realizzata nel 1924 dall’ingegnere Cesare Vecelli su incarico della Société de la Vieille Montagne, proprietaria delle miniere di Masua. Questo innovativo sistema di caricamento del minerale aveva una potenzialità di circa 400 tonnellate/ora e consentiva il carico dei minerali direttamente sulle navi in poche ore invece che di giorni con le piccole imbarcazioni a vela latina (“bilancelle”).
GEOMUSEO DEL MONTE ARCI
Il GeoMuseo MonteArci è stato inaugurato nel 2010 a Masullas ed è dedicato alla geologia del Monte Arci, aprendo una finestra sulla paleogeografia e l’evoluzione geodinamica della Sardegna e del Mediterraneo occidentale durante il Miocene: con un percorso museale articolato in 5 sale espositive si procede attraverso la ricostruzione di paleoambienti e con la presentazione di numerosi reperti mineralogici, paleontologici e litologici, alcuni davvero unici come il caratteristico diaspro multicolore e le agate.
LE INIZIATIVE
Per rilanciare e valorizzare opportunamente i siti del Parco Geominerario nel 2022 è partita l’iniziativa “Open your Mine – Miniere aperte”, un invito all’apertura diffusa, coordinata e partecipata dei siti geominerari e dei territori coinvolti insieme a istituzioni locali, enti, associazioni, operatori e cittadini, tra cui figurano veri e propri custodi della memoria storica dell’epopea mineraria della Sardegna. Attraverso vari eventi si intende promuovere la storia, la cultura, le caratteristiche e le peculiarità dei luoghi, sia a fini turistici che conservativi. “Con l’obiettivo di creare un percorso virtuoso e sostenibile, in termini di programmazione futura, intendiamo proseguire e promuovere adeguatamente anche nei prossimi anni “Open your Mine – Miniere aperte” – spiega Elisabetta Anna Castelli, commissaria straordinaria del Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna -. Abbiamo previsto una serie di iniziative che aprano al dialogo e alla collaborazione con chiunque presenti proposte sostenibili e condivisibili, nell’interesse comune dello sviluppo territoriale”.
LA STORIA
Nell’autunno del 1997, l’assemblea generale dell’Unesco, con voto unanime dei 170 delegati, riconobbe il Parco Geominerario come primo Parco della nascente rete mondiale dei geositi dell’Unesco, riconoscimento purtroppo però andato perduto perché il progetto Unesco della rete mondiale dei geositi non fu più portato avanti per volontà stessa dell’organizzazione. Nel 1998 l’Unesco, il Governo Italiano, la Regione Sardegna, le università sarde e l’Emsa firmarono la “Carta di Cagliari”, un importante documento con il quale vennero fissati i principi cardine sui quali istituire il Parco. “E’ interesse del Parco Geominerario rientrare nella rete internazionale mondiale dei Geoparchi globali sotto l’egida Unesco e noi operiamo in questa direzione – sottolinea la Castelli -. Sono state avviate le iniziative per la stesura del dossier per la ricandidatura nella Rete di questo immenso e straordinario patrimonio minerario e geologico, puntando ad una gestione ottimizzata alle esigenze ed alle concrete possibilità offerte dal contesto politico e istituzionale in cui operiamo”.
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