Un mare di idee per il tuo viaggio
In Sicilia tra i paesi di Montalbano
di Francesco Musolino
Fino a pochi anni fa, il solare paesino di Vigata non esisteva.
Sin quando lo scrittore siciliano, Andrea Camilleri, ne ha fatto la mitica terra in cui si svolgono le avventure del suo protagonista, il commissario Salvo Montalbano.
Eroe letterario, sciupafemmine dal fascino rude, uomo della strada dal cuore gentile, Montalbano ha conquistato lettori in tutto il mondo, dalla Sicilia alla Scandinavia, dagli Stati Uniti al Giappone e le sue avventure sono approdate con enorme successo su RaiUno (la principale emittente televisiva nazionale) incollando milioni di spettatori allo schermo, episodio dopo episodio, replica dopo replica.
Vigata è stata modellata su Porto Empedocle, cittadina natia dello scrittore in provincia di Agrigento, che proprio grazie alle indagini letterarie, nel giro di pochi anni è diventata una meta turistica rinomata. Con le sue avventure rocambolesche, Salvo Montalbano racconta una Sicilia selvaggia e affascinante, piena di colori e di emozioni.
E accanto ai panorami mozzafiato, al mare lucente e alla suspense, un grande protagonista è il cibo siciliano in tutto il suo splendore.
Se il vostro desiderio è quello di mettervi sulle tracce del commissario più famoso d’Italia, il punto di partenza obbligato è Punta Secca (frazione di Santa Croce di Camarina, Ragusa) per andare a scoprire la meravigliosa casa di Montalbano e il suo celebre terrazzino che si affaccia sulla spiaggia, con le onde lunghe e le sue scogliere basse.
Qui, cullati dal rumore della risacca delle onde, potreste godervi un meraviglioso tramonto da cartolina. Ma cercando le tracce del Commissario, andrete a zonzo fra luoghi meravigliosi – Modica, Scicli, Ragusa Ibla e Comiso – già dichiarati patrimonio dell’Unesco. Il nostro viaggio ideale prosegue nella città di Ragusa, ricca di rimandi letterari, a partire dal celebre Castello di Donnafugata (che nella fiction rappresenta la casa del boss Balduccio Sinagra), una costruzione neogotica del tardo Ottocento, opera del barone Corrado Arezzo de Spuches, composto da 122 stanze su tre piani e circa 8 ettari di giardino con piante esotiche, grotte e labirinti (qui furono girate alcune scene de “Gita a Tindari”).
Proseguendo in questo tour per appassionati, un luogo da non perdere è Santa Maria delle Scale ovvero il punto di congiunzione tra Ragusa superiore e Ragusa Ibla. Con lo sguardo potrete abbracciare una vista panoramica mozzafiato sull’architettura medievale di Ibla, scorgendo il Ponte dei Cappuccini (“Il Ladro di Merendine”), la piazza delle Poste e la piazza del Popolo, (“La voce del Violino”). Davvero da non perdere è il Duomo di S. Giorgio a Ragusa Ibla (che nella fiction rappresenta la chiesa madre del paese), una delle massime espressione dell’architettura barocca europea, impreziosito da un imponente organo composto da 3368 canne. Adesso seguite il corso, lasciatevi sedurre dalle stradine, dai colori e dai profumi della terra sino a giungere al Circolo di Conversazione, con il suo stile tardo ‘800 e le facciate ornate da capitelli dorici (lo avrete visto in “L’odore della notte” e “Gli arancini di Montalbano”).
Proseguite poi lungo via XXV Aprile sino a raggiungere Piazza Pola, dove sorge l’inconfondibile commissariato di Vigata e godetevi la scena. Magari con un pizzico di fortuna vedrete arrivare proprio il Commissario. Da Ragusa Ibla è il momento di spostarsi a Modica, una perla barocca interamente ricostruita dopo il terremoto del 1693. Proprio qui Montalbano attende l’arrivo della sua Livia in corriera, rimirando il panorama sulla scalinata della Chiesa di S. Giorgio (al centro di un inseguimento in la “Gita a Tindari”). E visto che ci siete, non perdete l’occasione di assaggiare il famosissimo cioccolato di Modica, non ve ne pentirete. A soli 10 km da Modica, si trova Scicli – altro patrimonio dell’Unesco – antichissima città barocca, passata sotto il giogo di numerosi conquistatori, dai greci ai romani, dai saraceni sino agli aragonesi.
Proprio a Scicli si trova il Palazzo Iacono ovvero la Questura di Montelusa, dove Montalbano incontra il Questore e fa il punto sulle indagini. Muoversi sulle tracce di Montalbano significa avere la possibilità di scoprire tanti tesori nascosti nella provincia siciliana come Comiso – situata nella parte sud occidentale della Provincia di Ragusa, nonché città natale dello scrittore Gesualdo Bufalino – dove si trovano l’ex Mercato ittico e la Chiesa di Santa Maria delle Stelle, in cui sovente il commissario svolge le proprie indagini. Ma, come detto, non è soltanto una questione geografica.
Dal 1994, quando venne pubblicato il suo primo libro, “La forma dell’acqua”, il fascino di Montalbano è rappresentato dalla sua cucina, dal suo modo di raccontare il cibo siciliano, trionfo di colori. Troverete numerosi ristoranti tipici che offrono il cosiddetto “Menù Montalbano” ma l’originale si trova proprio a Ragusa. Si tratta dell’ormai celeberrimo ristorante “La Rusticana”, che nella fiction diventa la “Trattoria da Calogero” dove vi saranno serviti i piatti preferiti dal commissario ovvero: caponatina di melanzane, anelletti al forno, pasta coi broccoli, polpi alla palermitana, triglie di scoglio e poi i dolci, cassate siciliana, cannoli di ricotta e gelo di melone. Come non lasciarsi tentare da tanta bontà…