Un mare di idee per il tuo viaggio
Il fascino nascosto di Heraklion
Un itinerario alternativo nel centro storico della città svela gemme spesso ignorate. A spasso con Spiros
di Olga Charami
Spiros Staridas ha quarantun anni e di professione fa il cartografo. Tra le opere che ha pubblicato figura anche una mappa culturale di Heraklion. Spiros ha una qualità speciale: individua e si innamora di ciò che non emerge nell’immediato, rendendo il semplice atto di fare una passeggiata con lui qualcosa di simile a una caccia al tesoro. E questo, scopriamo, è proprio il gioco che vuole che facciamo.
Prima tappa. Le fondamenta di una villa romana su via Xanthoudidou. “A mio parere -spiega- qualsiasi passeggiata culturale in città dovrebbe cominciare da qui. Si tratta delle vestigia storiche più antiche di Heraklion. Quasi nessuno lo sa e si possono osservare soltanto dall’alto. I visitatori che non conoscono Heraklion si dirigeranno verso altri monumenti come la fortezza Koules, la Loggia e i musei, mentre coloro che arrivano avendo già un buon bagaglio di informazioni potranno ammirare le mura e i bastioni veneziani”. È un buon inizio per capire quanti popoli hanno dominato su Heraklion.
Dopo i Romani, gli Arabi, che si sono insediati qui nel 900, dopo il primo periodo bizantino. Tutti questi popoli hanno lasciato tracce della loro presenza. Le prime mura cittadine di Heraklion furono erette all’epoca della loro dominazione. I negozi che si affacciano sulle vie commerciali sono contigui alle antiche mura e l’Ufficio beni archeologici li ha obbligati a mettere in evidenza gli antichi. Entriamo nel negozio di abbigliamento Massimo Dutti in via Daidalou. E infatti, proprio dietro abiti femminili e sciarpe alla moda, scorgiamo un tratto illuminato delle mura arabe. Lo stesso accade in molti altri negozi, compreso Wall Kontogiannis in via Kalokairinou, dove un muro dell’esercizio commerciale è, essenzialmente, una parte delle mura arabe, un monumento illuminato e protetto da un’enorme vetrata.
Seconda tappa. Ci dedichiamo agli acquisti. Spezie ed erbe da Bacharia & Votana (19 Idis), pasticceria tradizionale da Aretousa (19 Kosmon) e deliziose noci da Vidakis (11 62 Martyron). Nel negozio di alimentari Alati tis Gis (4 Giannitson), rimango colpita, al pari della mia guida, dalla varietà di prodotti di qualità. “Adoro il loro formaggio Myzithra”, dice Spiros, “e l’olio d’oliva, che producono personalmente”. Nel centro della piazza si trova la fontana Bembo di fattura veneziana e, accanto, il sebil turco, una fontana pubblica ottomana. Per Spiros, uno dei luoghi più belli della città. “Abbiamo un incrocio di culture -afferma- due conquistatori che hanno occupato Heraklion per secoli condividono uno spazio comune. E proprio qui sorge la statua di Aretousa, l’eroina del poema epico “Erotokritos” scritto da Vikentios Kornaros. È una piazza permeata di cultura”. È tempo di rimettersi in cammino e, anche se la piazza dei Leoni, il cuore della città, dista solo pochi passi, Spiros ha altro in mente e ci dirigiamo verso ovest.
Terza tappa. In piazza Aghia Ekaterini sorge l’omonima chiesa bizantina che ospita il Museo di arte cristiana e importanti icone della scuola cretese risalenti ai secoli quindicesimo e sedicesimo. Poi, passiamo alla cattedrale dedicata a San Mena, il patrono di Heraklion, ed entriamo nel quartiere di Lakkos, oggi riqualificato e quindi rivalutato. I muri sono stati ridipinti, vi si tengono regolarmente eventi culturali e nuovi residenti si stanno trasferendo. Nel quartiere adiacente di Aghia Triada, vecchie case e viuzze strette danno l’impressione di trovarsi in un piccolo borgo che, per bellezza, sembra un set cinematografico. Bimbi di etnia Rom giocano per le strade, le porte delle case sono aperte, vasi di fiori curati fiancheggiano le scalinate e i caffè rispettano in ogni dettaglio la tradizione. “Anche se questo è, fondamentalmente, un quartiere disagiato -commenta Spiros- è qui che si può vedere la vera anima della città”.
Quarta tappa. Nel centro storico i meravigliosi monumenti veneziani. “I Veneziani hanno lasciato il maggior numero di monumenti e, generalmente, sono tutti ben conservati. C’è, naturalmente, la mia amata fontana Priuli sul lungomare -sospira Spiros- che versa in cattive condizioni, ma in centro le cose vanno diversamente”.
Nella piazza dei Leoni al tramonto si cammina a fatica. I visitatori si mettono in posa per farsi fotografare di fronte alla fontana Morosini, la cui vasca è sostenuta da quattro leoni seduti. La gioventù locale si dirige nell’isola pedonale di Korai con i suoi bar animati. Un particolare sconosciuto è che durante il periodo del dominio veneziano, nello spazio dove oggi si trovano tutti i negozi sorgeva il palazzo ducale. L’unica parte rimasta è l’ingresso. “Vale la pena vederlo”, suggerisce la nostra guida. Nella piazza si trova la moderna biblioteca Vikelaia, uno dei pochissimi luoghi in cui si possano trovare libri specificamente dedicati a Heraklion. E, parlando di libri, Spiros arriva a Paradosiako (9 Vourvachon), dove si può gustare quello che lui considera essere il miglior cibo cucinato in città.
Sul lato opposto della piazza dei Leoni si trovano la basilica di San Marco e la splendida Loggia dove, in una viuzza che davvero nessuno nota, c’è una fontana: “Una delle vedute più belle della città, la fontana Sagredo. Sta proprio davanti a noi eppure non la vediamo proprio. Guardi la statua sulla sua sommità. È una figura femminile che rappresenta Creta. E proprio là”, aggiunge indicando un punto, “si trova piazza Aghios Titos, con l’omonima chiesa”.
In anni recenti, le vie Meramvellou e Aghiou Titou situate dietro la piazza hanno acquistato la reputazione di centri di aggregazione più animati della città. Vi si trovano Rovythi (“Il cece”), un fast-food davvero diverso, dal momento che fa uso soltanto di prodotti locali e di origine organica, un intrigante negozio di antiquariato, bar dall’atmosfera piacevole e molte mezedopoleia.
Verso il Tesoro … di Spiros. Fiancheggiata da edifici neoclassici, la via 25 Avgoustou è la principale arteria pedonale in città e spesso è la prima via che incontrano i visitatori che arrivano per mare. La fortezza Koules è già illuminata. Questa imponente fortificazione sul lungomare è stata costruita dai Veneziani nel sedicesimo secolo. Il molo in calcestruzzo che parte da questo punto è forse il luogo preferito dalla gente del posto per una passeggiata al tramonto. Ma Spiros preferisce altro. “Mi reco al centro della baia camminando lungo il molo in legno. Da qui la città si ode appena. Da questo punto ho una vista a trecentosessanta gradi sull’intera baia. Posso vedere i vecchi arsenali e altre strutture veneziane, lasciandomi portare dall’immaginazione a quell’epoca. È impressionante pensare che tutto ciò sia esistito qui secoli fa. Ed è quello che rende Heraklion così meravigliosa. Un vero tesoro la mescolanza, la coesistenza di epoche diverse”.
Informazioni: la Mappa culturale della città vecchia di Heraklion di Spiros Staridas riporta tutti i monumenti della città. Si può acquistarla nelle librerie cittadine o sul suo sito web: www.staridasgeography.gr
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