Un mare di idee per il tuo viaggio
Un mare senza microplastiche
L’invenzione del Gruppo Grimaldi
Nel 2020 la produzione mondiale di plastica è stata di 380 milioni di tonnellate. Nel 2050 dovrebbe salire, secondo le previsioni più accreditate, a 1.800 milioni. Ebbene: il 3% dei rifiuti plastici determinati a fine ciclo da questa enorme produzione, finisce in mare. Quasi 10 milioni di metri cubi. Una quantità enorme, in volume pari a quattro volte la piramide di Cheope, in massima parte galleggiante. I satelliti dimostrano come già oggi queste plastiche galleggianti devastino gli oceani, come nel caso della Pacific Trash Vortex, l’enorme “isola” di plastica del Pacifico. Inoltre, la frammentazione di questi detriti determina la proliferazione delle cosiddette microplastiche che sono ingerite dal biota e tramite esso si diffondono ovunque nell’ecosistema, finendo anche col tornare sulle nostre tavole e nei nostri stomaci.
Questo scempio deve finire, e un passo avanti molto importante in questo senso l’ha compiuto il Gruppo Grimaldi. Ha brevettato un sistema che in pratica può trasformare ogni nave in uno straordinario filtro ecologico capace di trattare grosse quantità di acqua di mare aspirata durante la navigazione per trattamento dei gas esausti, filtrando le microplastiche proprio con il sistema brevettato. E il gruppo tecnologico Wärtsilä ha acquisito non in esclusiva la licenza d’uso del brevetto del Gruppo Grimaldi, i cui proventi andranno a favore di iniziative ed enti benefici sotto la regia della Fondazione Grimaldi Onlus.
Ma come funziona il nuovo sistema? Per capirlo, bisogna sapere che oggi un motore marino da 10 megawatt – come quelli che spingono le grandi navi Grimaldi – richiede che gli scrubber (le torri di lavaggio che rimuovono dai gas di scarico le sostanze inquinanti) trattino circa 450 metri cubi di acqua all’ora. Applicando a questi scrubber il sistema di filtrazione delle microplastiche ideato da Grimaldi si riesce a catturare, secondo i primi test, particelle più piccole di 10µm e la concentrazione in volume catturata è pari a circa 76 particelle per metro cubo, il che significa ben 64.680 particelle di microplastica raccolte in un solo viaggio tra Civitavecchia e Barcellona, la rotta su cui Grimaldi ha compiuto i suoi esperimenti.
Applicare il nuovo sistema comporta pochissime modifiche alle procedure di bordo e sfrutta le capacità naturali di uno scrubber a ciclo aperto per contribuire alla pulizia degli oceani durante ogni viaggio. Il progetto è nato in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli, sulla scorta di alcuni esperimenti sulla linea Grimaldi tra Civitavecchia e Barcellona, che hanno impegnato 110 ore di analisi di laboratorio, 1.500 ore tra design e test, e 15 giorni per l’installazione. Insomma, un grande lavoro.
“Ridurre l’inquinamento da microplastiche negli oceani del mondo è una sfida importante e siamo lieti di fornire una soluzione per l’industria navale. L’idea di questa tecnologia innovativa è nata dalla consapevolezza che i sistemi di depurazione dei gas di scarico a circuito aperto possono prelevare acqua di mare per il lavaggio dei gas di scarico e contemporaneamente raccogliere le microplastiche presenti negli oceani come parte del loro normale funzionamento”, ha commentato Emanuele Grimaldi, amministratore delegato del Gruppo Grimaldi. ” Siamo lieti che anche Wärtsilä riconosca il potenziale di questo sistema e ci auguriamo di proseguire la collaborazione per affrontare il problema delle microplastiche nei nostri oceani”. E Tamara de Gruyter, Presidente Marine Systems di Wärtsilä, ha fatto eco: “È un piacere continuare il nostro lungo rapporto con Grimaldi e annunciare questa innovazione. Le microplastiche sono una sfida ambientale urgente e siamo orgogliosi di collaborare con Grimaldi per affrontare la pulizia degli oceani”.