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Palma de Maiorca: la città aperta al mare
Arrivare in barca a Palma è un’esperienza emozionante che permette di apprezzare le imponenti dimensioni della baia su cui si affaccia la città; dalla baia si ammirano i punti di riferimento della sua facciata marittima: la cattedrale, il Palazzo dell’Almudaina, le spiagge urbane e, su un promontorio boscoso, il castello di Bellver, testimone di lunghi capitoli di storia locale.
Una passeggiata nel centro storico rivela le tracce del proprio passato Medievale, partendo, ad esempio, dall’imponente Cattedrale di Santa Maria. Questo tempio gotico, costruito in pietra arenaria tra il XIII e il XIV secolo, custodisce interventi artistici come quello dell’architetto Antoni Gaudí o la parete in ceramica di Miquel Barceló. All’interno, dove si è indotti ad alzare lo sguardo, spicca il rosone noto come “Occhio Gotico”, con una superficie di circa 100 m2 e più di 1.200 cristalli colorati. Il modo migliore per ammirare le sue torri, archi e gargoyle o doccioni è quello di acquistare una visita guidata alle terrazze del tempio, da dove si può apprezzare una vista panoramica dell’intera città.
Di fronte alla cattedrale sorge l’Almudaina, antico palazzo arabo, cristianizzato e ristrutturato, ancora protetto dalle mura rinascimentali che in altri secoli circondavano Palma. Ai suoi piedi si trovano i giardini dell’Hort del Rei, antico frutteto reale impreziosito da giochi d’acqua e sculture di artisti come Alexander Carder o Joan Miró. Sono collegati al Paseo de Es Born, un viale sorvegliato da due sfingi di pietra che conduce a Jaume III, importante via dello shopping.
L’ottimismo dell’avanguardia modernista ha lasciato il segno in edifici come il Gran Hotel, in via Unió, che ospita eccellenti mostre ed eventi culturali. Di fronte, diverse scalinate conducono alla Plaça Major, un’ampia piazza porticata dalla quale si accede al cuore amministrativo della città, la Plaça de Cort; è dominata dal Municipio e circondato da strade strette, acciottolate e ombrose, in cui vale la pena perdersi per contemplare gli antichi palazzi della nobiltà e della borghesia maiorchina. Se qualcosa distingue questi edifici sono i cortili, spazi interni con tracce gotiche o rinascimentali, scalinate e finestre, dove risuonano ancora echi di vecchie carrozze e si respira un’aria maestosa.
Accanto al Paseo Marítimo si trova il Llotja, uno dei migliori esempi di gotico civile che, nel XV secolo, fu sede del Collegio dei Mercanti, quando Palma era un grande porto commerciale dove arrivavano navi da tutto il Mediterraneo. Seguendo la facciata marittima, si raggiunge Es Baluard, il Museo di Arte Moderna e Contemporanea, un appuntamento imprescindibile per gli amanti dell’arte che dovrebbero visitare, anche, la Fondazione Pilar e Joan Miró, con l’eredità dell’artista e il suo studio di lavoro a Maiorca.
Da non perdere, per conoscere la storia della città, il castello di Bellver, preceduto da un bosco apprezzato da molti diportisti e famiglie con bambini, che si divertono con le altalene e le funi. Dal XIV secolo è stata utilizzata come residenza reale, fortezza e prigione, la sua piazza d’armi circolare, unica in Europa, si trasforma in estate in un palcoscenico per concerti al chiaro di luna.
Mercati, forni e cellers
Le cucine dei bar e dei ristoranti di Palma si nutrono dei mercati rionali, dove ogni giorno arrivano i prodotti della terra e del mare di Maiorca. Visitare i più emblematici, L’Olivar e Santa Catalina, permette di conoscere i cibi autoctoni e di comprendere il paesaggio dell’isola: vino, olio d’oliva, olive, arance, ciliegie, tutti i generi di verdure, maiale e agnello, frutti di mare e pesce. Sono anche il luogo ideale per gustare un vermouth o una variat —una selezione di tapas servite in una pentola di terracotta—, pesce alla griglia o sushi appena fatto.
La città è ricca di forni, alcuni vecchi di più di cento anni, come Forn Fondo, La Pajarita o Forn del Teatre. Come una volta, ogni giorno si fanno le panades —dolci di carne con o senza piselli—, i cocarrois —ripieni di verdure, uvetta e pinoli — e le cocas salate. Nella sezione dolce, tentazioni come la coca de albicocche e, naturalmente, l’ensaimada, una torta a forma di spirale il cui nome deriva dal saïm o lardo, che gli conferisce la sua consistenza inimitabile.
La gastronomia maiorchina si assapora nelle cellers, antiche cantine dove si preparano ricette come il tumbet, con melanzane, patate, peperoncino e salsa di pomodoro. Ma uno dei piatti più semplici e appaganti è pa amb oli: pane spalmato di pomodoro, olio d’oliva e sale, accompagnato da formaggi locali o salsicce, olive e un buon bicchiere di vino rosso.
Le spiagge urbane
Il lato mare di Palma segue l’andamento della baia e può essere esplorato a piedi, in bicicletta o in scooter lungo il lungo Paseo Marítimo, che conduce ai quartieri dei pescatori di Es Molinar o Es Portitxol, con zone balneari e ristoranti specializzati in paella, riso e pesce. La spiaggia urbana per eccellenza è Can Pere Antoni, da cui si può vedere la cattedrale, dove si respira un’atmosfera familiare che invita al relax per godersi a pieno sole, sabbia e mare.
Marga Font Rodon
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