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Parco Nazionale del Vesuvio
Inaugurato nel 1995, il Parco Nazionale del Vesuvio è un importante luogo di interesse storico e geologico che da sempre accoglie turisti da tutto il mondo.
Il Parco è situato ad Ottaviano, comune della città di Napoli e si sviluppa intorno al complesso vulcanico di Somma-Vesuvio.
Due anni dopo la sua fondazione, il Parco Nazionale del Vesuvio entra a far parte della Riserva Mab Unesco con lo scopo di conservare la specie di animali e vegetali presenti ma anche le caratteristiche geologiche altrettanto preziose. Attualmente il parco abbraccia una superficie di 8.484 ettari e tocca il territorio di 13 comuni.
Sull’area del parco, inoltre, sono presenti formazioni paleontologiche e comunità biologiche; nel tempo si sono anche creati equilibri ecologici e idrogeologici molto particolari da analizzare e preservare. Dal punto di vista mineralogico il Parco Nazionale del Vesuvio è considerato uno dei territori più ricchi del mondo. La sua flora, la sua fauna e il suolo lavico lo rendono un’area perfetta per ospitare rare varietà.
Scopriamo insieme i luoghi più importanti del Parco e i sentieri che meritano una visita.
Il Gran Cono
Il sentiero del Gran Cono conduce proprio al cuore del vulcano.
Il percorso inizia dal bordo inferiore del cratere del Vesuvio lasciando spazio a vedute dalla bellezza indimenticabile, tra cui il Monte Somma, il Golfo di Napoli, la Valle del Gigante e le isole.
L’avventura per la visita di questo importante luogo parte dal Piazzale posto a quota 1.000 m s.l.m., nel cuore di Ercolano. Dal piazzale potrete già ammirare la splendida vista del versante settentrionale e proseguire verso l’ascesa al bordo inferiore dello Sterminator Vesevo, così come parafrasato dal celebre poeta Leopardi.
Il Monte Somma
Camminare lungo il percorso che porta alla vetta del Monte Somma è una delle esperienze più affascinanti da fare se siete in visita a Napoli o nelle zone limitrofe.
L’itinerario ad anello conduce fino a Punta Nasone che dai suoi 1.132 metri vi regalerà dei panorami spettacolari.
Su questo percorso prevale la ginestra con i suoi colori accesi che regnano soprattutto durante il periodo di fioritura. All’inizio potrete già godere di un piccolo assaggio del Golfo di Napoli che si estenderà, però, in tutta la sua bellezza al termine della salita.
Dopo un primo tornante, il passaggio nel bosco e una tortuosa salita di lapilli, si giunge a Punta Nasone, che sporge a strapiombo sulla sottostante Valle del Gigante, nella quale il fiume di lava è imponente, e con un poco di immaginazione è possibile vederlo scorrere ancora, come faceva nel lontano marzo del 1944.
La Valle dell’Inferno
Così chiamata in passato per la desolazione dell’area, desertificata dalle eruzioni e dalla presenza di fumarole alternate a dicchi lavici, la Valle dell’Inferno, oggi è una valle rigogliosa ricca di fiori e ginestre che tingono la zona di splendidi colori.
Questo è il sentiero numero 1 e percorre un itinerario affascinante tra paesaggi mozzafiato e natura incontaminata. Il percorso è circolare e domina la valle che separa il Monte Somma del Vesuvio. Qui la natura si manifesta in tutta la sua potenza con una meravigliosa vegetazione che accoglie boschetti, formazioni laviche, licheni e tante specie di uccelli rari della zona.
Il Vallone della Profica
Partendo dalla Chiesa di Santa Maria alla scala, l’itinerario del Vallone della Profica risale le pendici del versante orientale del Monte Somma.
Il tracciato attraversa un ambiente rurale, dove sono presenti alberi di fichi, albicocche, prugne, ciliegie e infine distese di vigneti e noccioleti. Il percorso è prevalentemente in salita e percorre il terreno di sabbia vulcanica con un panorama bellissimo a picco sui Cognoli di Ottaviano e di Levante.
Il fiume di Lava
Il fiume di Lava è il sentiero numero 9; uno dei più recenti ed è noto in quanto segue la colata lavica del 1944.
Gli interventi del “Grande progetto Vesuvio” prevedono, infatti, la riqualificazione della rete dei sentieri del vulcano con l’obiettivo di poter visitare al meglio il Parco dopo gli incendi del 2017. Il sentiero fa parte proprio di queste opere di riqualificazione e permette ai visitatori di arrivare in uno dei punti più suggestivi del Parco Nazionale del Vesuvio: le colate laviche che nel 1944 scesero verso la valle tra il Gran Cono e il Monte Somma.
La colata lavica del 1944 fu fortunatamente l’ultima del Vesuvio in cui fuoriuscirono 21 milioni di metri cubi di lava che distrusse numerosi centri abitati.
Il trenino a Cremagliera
Cinque chilometri tra rocce nere di lava, pinete rigogliose, tappeti di ginestre, papaveri, fiori delle più variopinte specie mediterranee.
Questo itinerario nasce e si snoda sul tracciato del trenino a cremagliera che collegava la Centrale Elettrica all’Osservatorio Eremo, partendo dalla città di San Sebastiano e risalendo verso il Vesuvio.
Il tratto di cremagliera faceva parte di una più ampia linea ferroviaria che dal 1903 trasportava i turisti da Ercolano alla Stazione Inferiore della Funicolare. L’eruzione del 1944 distrusse però la funicolare in modo irreparabile e nel 1953 la stessa venne sostituita da una seggiovia, chiusa però nel 1984 in quanto spesso inagibile.
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