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Milos, l’isola dei colori
La Grecia è il paese dei miti e delle leggende, delle divinità dell’Olimpo e di città che hanno scritto pagine indelebili della storia più antica, da Mileto a Sparta fino ad Atene.
La Grecia è però anche quella terra che, dal punto di vista paesaggistico, mostra a tutti la sua struggente bellezza, con moltissime isole amate dai turisti, come Corfù, Creta, Zante e Santorini.
Poi c’è Milos che, seppure poco turistica, non è meno affascinante e attrattiva per quei viaggiatori che vogliono scoprire la Grecia più autentica. Qui i ritmi della vita quotidiana sono ancora lenti e il tempo pare essersi fermato all’epoca in cui, proprio tra le rocce di questa isola, fu rinvenuta la Venere di Milo, la statua simbolo della Grecia antica.
Alla scoperta della splendida isola di Milos
Milos è un’isola di origine vulcanica parte dell’arcipelago delle Cicladi e si trova a largo delle coste della storica regione della Laconia, la cui antica capitale era Sparta.
Per raggiungere quella che la rivista Travel + Leisure ha definito nel 2021 l’isola più bella del pianeta, è necessario salpare su untraghetto per la Grecia della compagnia Minoan Lines. Il viaggio su queste navi si rivela sicuro, veloce ed estremamente confortevole, grazie ai numerosi servizi presenti a bordo, tra punti ristoro, area shopping, spa e luoghi di divertimento.
Milos è un’isola magica, come i colori che ne caratterizzano il territorio: le sue spiagge infatti hanno un aspetto diverso a seconda della loro composizione, che può essere di sabbia o di pietra calcarea, mentre i villaggi candidi rivelano le tonalità sgargianti delle caratteristiche syrmata, con il mare a fare da cornice a questi scorci paesaggistici.
La leggenda narra che il nome dell’isola è quello del suo primissimo abitante, appartenente a un’antica stirpe reale cipriota, inviato su questo piccolo angolo di terra del Mar Egeo dalla dea Afrodite.
Milos non ha avuto un ruolo secondario nella storia del paese ellenico, avendo appoggiato la Grecia nel 480 a.C. nella battaglia di Salamina contro i Persiani per poi essere distrutta dagli Ateniesi quando Milos rifiutò di partecipare nel 414 a.C. alla Guerra del Peloponneso.
Il simbolo di Milos è Sarakiniko, un’incantevole scogliera di roccia calcarea levigata dal vento e dalle onde: il suo aspetto lunare, in contrasto con il mare color cobalto, la rende uno dei luoghi da visitare assolutamente una volta sbarcati sull’isola. Spazzata dal vento meltemi, cela piscine naturali e grotte da scoprire anche a nuoto, proprio come quella di Sykia che si trova presso la spiaggia di Kleftiko, il cui nome rievoca i briganti che qui trovavano riparo durante la dominazione ottomana.
Chi ama le baie più impervie e nascoste, potrà raggiungere Tsigrado, una spiaggetta alla quale si arriva attraverso stretti passaggi rocciosi e una scaletta a pioli: la fatica è in ogni caso ben ripagata da questo gioiello naturalistico che ha pochi eguali al mondo.
Tra le altre spiagge di Milos si segnalano le sabbiose Alogomandra, Fyriplaka e Paleochori, dove il mare ribolle in alcuni punti, a dimostrazione dell’origine vulcanica dell’isola.
Da non perdere poi una nuotata a largo della spiaggia di Papafragas, piccolissima baia situata nel cuore di uno stretto fiordo con gli isolotti di Glaronisia poco distanti, ma soprattutto della spiaggia di Thiorichia. Quest’ultimo arenile dalla sabbia giallo-dorata si caratterizza per la presenza dei resti di costruzioni e attrezzature costruiti tempo addietro nei pressi delle miniere di zolfo e poi abbandonate nel 1956.
A tal proposito, chi è interessato a conoscere il passato minerario di Milos potrà visitare il Museo Minerario del villaggio di Adamas: qui sono conservati documenti, foto e campioni di ossidiana, zolfo, perlite e pozzolana.
Chi arriva in traghetto a Milos approda proprio al porticciolo di Adamas, fondato nel XIX secolo dai rifugiati provenienti da Creta. Passeggiando per i vicoli del paese si incontrano la chiesa di Agia Triada dalla cupola semisferica e il campanile a vela, ma anche quella di Agios Haralambos: costruita nel punto più alto di Adamas, questa chiesa in estate diventa il punto focale dei festeggiamenti di Ferragosto, tra musica, balli e degustazioni.
Prima di lasciare Adamas, si consiglia di visitare il piccolo Museo Ecclesiastico, all’interno del quale sono custoditi paramenti sacri, sculture e soprattutto icone sacre risalenti al XIV, un tesoro nascosto che merita di essere conosciuto.
Le bellezze archeologiche di Milos
Il capoluogo di Milos è Plaka, un borgo splendido arroccato su una scogliera a 200 m di altezza, con vicoli acciottolati e case bianche con le imposte blu, tipiche dello stile architettonico cicladico. Plaka è dominata dal Kastro veneziano, tra le cui mura si trova uno degli edifici di culto del villaggio, ossia la chiesa di Mesa Panagia.
Meritano una visita però anche la chiesa di Panagia Korfiatissa dal sagrato panoramico e soprattutto la Plagia Thalassitra, edificio fotografatissimo risalente al 1839, custode di un’iconostasi lignea e di opere del XVII e del XIX secolo.
Il Museo Archeologico di Plaka, una delle tappe obbligate nel corso di un viaggio a Milos, custodisce una ricchissima collezione di reperti antichi, dal Neolitico al periodo bizantino: spiccano in particolare la Dama di Phylakopi, una piccola scultura alta 20 cm rinvenuta nel sito dell’antica città minoica di Phylakopi e una copia della Venere di Milo.
L’originale di questa splendida e sensuale rappresentazione di Afrodite, è stata scoperta nel 1820 da un contadino di Milos e si trova oggi a Parigi all’interno del Museo del Louvre.
In realtà a Milos c’è un’altra copia della Venere e si trova vicino all’anfiteatro romano del II a.C. situato non lontano dal villaggio di Klima: l’acustica del teatro è pressoché perfetta, tanto che ancora oggi vengono organizzati spettacoli musicali e rappresentazioni teatrali.
A Klima e a Mandrakia si trovano i syrmata più belli di tutta l’isola: si tratta di antiche case dei pescatori dalle imposte coloratissime, al cui piano inferiore venivano riposte le barche, trasformate in parte in strutture ricettive praticamente a pelo d’acqua.
Molte syrmata ospitano anche taverne dove degustare la tipica cucina di Milos, dalla pasta ripiena pitarakia ai formaggi stagionati come il Manoura verde, il dolcissimo pan di zucchero, la torta d’anguria e il Beltes, un succo di pomodoro che è l’ingrediente principe in gran parte delle ricette tipiche dell’isola.
Non lontano da Klimi sorge il piccolo villaggio di Tripiti, pittoresco con i suoi mulini a vento, la chiesa di Agios Nikolaos immersa nella vegetazione e i resti delle catacombe cristiane costruite tra il I e il V d.C. Le tombe, scavate nella pietra vulcanica, hanno ospitato i corpi di più di 2000 cristiani, che qui trovarono anche rifugio durante le terribili persecuzioni perpetrate dai romani nei loro confronti.
Per visitare ogni angolo di Milos, conoscerne la storia, assaporarne la cucina e godersi la sua atmosfera tranquilla, basta affidarsi a Minoan Lines e raggiungere l’isola in traghetto, approfittando delle numerose offerte presenti sul sito.
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