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Kalamata e il fascino dei suoi dintorni
In ogni momento del tempo non ci sono tanti posti nel mondo in grado di ospitare la bellezza della natura, le pagine più importanti della storia e un clima perfetto.
Uno di questi è Kalamata con la sua regione circostante: vi si trovano Olimpia, culla dei Giochi Olimpici, Pylos, porto storico e sede di una delle migliori strutture golfistiche del pianeta, e i castelli di Modone e Corone, roccaforti della Repubblica di Venezia. Spesso descritta come la Toscana della Grecia, la Messenia e la sua capitale Kalamata sono davvero una capsula del tempo, della storia e dell’ambiente mediterraneo.
Kalamata, seconda città per popolazione del Peloponneso dopo Patrasso, apitale e porto principale della regione, si trova lungo il fiume Nedon, alla bocca del Golfo di Messenia. La storia di questa città ha inizio quando Omero menziona Pharai, antica città costruita dove si erge attualmente il Castello di Kalamata. I resti del periodo protogreco e del periodo arcaico, come ad esempio il tempio di Poseidone, dimostrano la sua importanza nell’antichità, ma per quanta Pharai ne abbia avuta, non c’è confronto con l’importanza raggiunta durante e dopo l’epoca mediobizantina.
Dopo la Quarta crociata, Kalamata venne conquistata nel 1205 da Guglielmo di Champlitte e Goffredo di Villehardouin e in seguito fu occupata dagli Ottomani dal 1485 al 1685, anno in cui, durante la lunga guerra tra Turchi e Veneziani per il dominio su Creta, venne riconquistata dal comandante veneziano Francesco Morosini. Così, a partire dal 1685, la Repubblica di Venezia regnò su Kalamata, che faceva parte del “Regno di Morea”, fortificandola, sviluppandola e
rendendola economicamente prospera. Tuttavia, nel 1715 gli Ottomani la rioccuparono fino alla Guerra di indipendenza greca del 1821. Nella Grecia indipendente, Kalamata divenne uno dei porti più importanti del Mediterraneo: non sorprende che qui sia stata istituita la Camera di commercio più antica di quest’area geografica (dopo quella di Marsiglia). Il 13 settembre 1986 la città è stata devastata da un terremoto di magnitudo 6,2 della scala Richter, che ha causato 20 vittime. Dopo questa catastrofe, Kalamata è stata ricostruita e oggi è la seconda città del Peloponneso per popolazione e attività commerciale. Riveste una notevole importanza per l’esportazione, in particolare, di prodotti locali come l’uvetta, le olive e l’olio d’oliva. A Kalamata ci sono numerose attrazioni storiche e culturali, come il Castello di Villehardouin, la Cattedrale di Ypapanti, il Monastero Kalograion con il suo laboratorio di tessitura della seta e il parco ferroviario
municipale.
All’estremo sud-ovest della Messenia, a soli 61 km da Kalamata, troviamo Modone, una meta obbligatoria sotto tutti gli aspetti: situata in un punto strategico che ha permesso a chi l’occupava di controllare le vie del mare, assolutamente fondamentali, vantava una posizione talmente importante che i Veneziani chiamavano “Occhi di Venezia” il suo castello e la vicina fortezza di Corone, circondata dal mare. Una batteria di cannoni affondava qualunque nave rifiutasse di pagare il passaggio, e questo è uno dei motivi per cui il fondo marino di Modone è un’area particolarmente ricca di reperti archeologici subacquei. Corone, la “gemella” di Modone, si trova all’estremo sud-est della stessa penisola, ad appena 51 km da Kalamata.
Pylos, nota anche con il nome italiano di Navarino, è a 55 km a ovest di Kalamata e a qualche minuto d’auto a nord di Modone. È il porto principale della Baia di Navarino e vanta una lunga storia, essendo stato abitato fin dal periodo neolitico. È stato inoltre un importante regno della Grecia micenea e nelle sue vicinanze sono stati rinvenuti i resti del cosiddetto “Palazzo di Nestore”, che deve il suo nome al re di Pylos nell’Iliade di Omero. È qui che, nel 1280 circa, i Franchi edificarono il vecchio castello di Navarino. Anche Pylos passò sotto il controllo della Repubblica di Venezia dal 1417 fino al 1500, anno in cui venne conquistata dall’Impero Ottomano. Nella Battaglia di Navarino (1827) la sconfitta della flotta turco-egiziana costrinse gli Ottomani a ritirarsi dal Peloponneso e a ratificare l’indipendenza della Grecia.
Oggi Navarino ospita il resort Costa Navarino, con due campi da golf: il Dunes Golf Course, progettato da Bernhard Langer (due volte vincitore dello US Masters e capitano di Ryder Cup) e il Bay Golf Course, che offre molteplici possibilità alternative per lo svolgimento delle gare di golf in un ambiente assai diverso. Non lontana da Navarino si trova l’incantevole località costiera di Voidokilia, nome bizzarro che significa letteralmente “ombelico di bue” e deriva da un antico mito secondo cui Mercurio, dopo aver rubato i buoi a suo fratello Apollo, li aveva nascosti in una grotta sopra la spiaggia. Colto da rimorso, Mercurio “risarcì” Apollo con una lira costruita con il guscio di una tartaruga marina, che ancora oggi depone le sue uova nella baia. A un’ora e mezza di viaggio da qui, circa 100 km a nord, c’è Olimpia. Ospitava i Giochi Olimpici nell’epoca classica e un santuario del mondo antico, noto col nome di Altis, che comprende il Tempio di Hera, il Tempio di Zeus, il Pelopion e la zona dell’altare dove avvenivano i sacrifici. A Olimpia si ergeva anche la gigantesca statua di Zeus in avorio e oro scolpita da Fidia e considerata da Antipatro di Sidone come una delle sette meraviglie del mondo antico.