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Itinerari mozzafiato in Sardegna in autunno
L’estate è il periodo migliore per visitare la Sardegna, o perlomeno è quello che pensano molti viaggiatori: non si fa fatica a capirne il perché visto che l’isola custodisce alcune delle più belle spiagge di tutto il pianeta. Eppure chi vuole scoprire un volto differente, più tranquillo e meno frenetico della Sardegna, può organizzare un viaggio in autunno: durante questa stagione le temperature non sono ancora così fredde da impedire un bel bagno nel mare cristallino che bagna l’isola, ma sono tali che permettono al turista di avventurarsi magari nell’entroterra, dedicandosi a escursioni senza soffrire il caldo.
L’autunno poi veste la regione di un abito differente che ha i colori dell’arancio, del giallo e del rosso, gli stessi che dipingono le fronde degli alberi, regalando ai visitatori cartoline di notevole fascino. Questa è la cornice naturalistica che può fare da sfondo a viaggi lungo le tante strade del vino presenti in Sardegna, consentendo ai visitatori la scoperta di eccellenze vitivinicole riconosciute a livello nazionale e internazionale.
Il trenino del foliage in Barbagia
Raggiungere la Sardegna via mare è facile e comodo con Grimaldi Lines, una compagnia navale che mette a disposizione traghetti sicuri, moderni e comodi, con servizi a bordo che rendono il viaggio in mare un’esperienza piacevole e divertente, con aree giochi per bambini, negozi per lo shopping, aree benessere e punti ristoro.
Una volta sbarcati in Sardegna, è il momento di scoprire l’autunno su questa isola ancestrale e il modo migliore per farlo è salire a bordo del Barbagia Express, noto anche come trenino del foliage. I vagoni percorrono i 430 km della tratta Sorgono-Mandas, descritta anche dallo scrittore inglese D.H.Lawrence, che visitò la Sardegna nel 1921, come strana e dalle curve alquanto improvvise. Sulle carrozze del Barbagia Express si ha la possibilità di godersi il foliage dei boschi sulle alture di Tiana, Tonara e Fonni, attraversando poi la Riserva Naturale della Giara di Gesturi, dove non è raro intravedere qualche cavallino tipico della zona.
Il viaggio lento sul trenino del foliage passa anche per Barumini, località nota per la presenza del nuraghe Su Nuraxi dichiarato Patrimonio dell’UNESCO e per Laconi. Qui, dove gli alberi si colorano d’autunno nella foresta di Funtanamela ricca di leccete, dimorano i menhir neolitici del Parco Aymerich, anch’esso popolato dalla razza equina autoctona del Sarcidano.
Non si possono poi non apprezzare durante il viaggio il lago di Is Barrocus, letteralmente cinto da alte pareti rocciose mete dei più coraggiosi scalatori e le foreste rosseggianti di Monte Forte e di Uatzo.
A proposito di foliage, uno dei luoghi sardi dove più questo fenomeno della natura si esprime al meglio è la foresta di Ortuabis, che colora le rive del fiumiciattolo Su Fossu De Is Cannisonis, punteggiate di lentischi e lecci: questo era un luogo dove i carbonai lavoravano duramente e non mancano i resti di vecchie fornaci.
Il cammino di Santu Jacu
Il clima autunnale favorisce passeggiate ed escursioni nell’entroterra della Sardegna, quando le temperature sono più fresche e la fatica è minore. Uno degli itinerari più belli dell’isola è quello di Santu Jacu e parte da Noragugume in provincia di Nuoro. Si tratta di uno dei paesini più autentici del territorio, circondato dai siti archeologici del nuraghe Tolinu e del menhir Sa Pedra ‘e Taleri, le cui origini si attestano tra il 3300 e il 2500 a.C..
Il percorso prosegue sull’antica strada romana Ia De Logu che attraversa la placida Piana di Ottana, popolata da simpatiche e rarissime galline prataiole, per poi raggiungere Bolotana. Si tratta di un borgo dove si preserva l’antica arte della tessitura effettuata con telai orizzontali: da vedere la Chiesa di San Bachisio risalente al ‘500 e impreziosita da bassorilievi rossastri, centro dei festeggiamenti in onore del santo nel mese di ottobre. Dal prato che circonda la chiesa si gode di una magnifica vista sui monti del Marghine, un’antica regione storica dove si parla ancora il sardo lagudorese, divenuto famoso grazie al genere Canto a Tenores.
L’escursione procede lungo la via della transumanza, tra boschi colorati dal foliage, antiche carbonaie e ancestrali cerchi megalitici di almeno 5000 anni fa, fino ad arrivare a Villa Piercy. L’elegante dimora porta il nome del suo proprietario, ingegnere che ha progettato gran parte delle ferrovie della Sardegna. Il parco che circonda la villa è a dir poco incantevole, con specie arboree esotiche che testimoniano i viaggi fatti da Piercy.
Il cammino riprende attraversando la Piana di Santa Lucia fino a raggiungere il paese fantasma di Rebeccu: se in estate è possibile scorgere qualche turista, in autunno, nelle giornate un po’ cupe con la nebbiolina che avvolge case abbandonate, non si trova davvero anima viva. La leggenda narra che una donna di nome Donoria, accusata di essere una strega, fu cacciata dal paese e lei, per vendicarsi, lanciò una maledizione sul borgo, che da allora non avrebbe avuto più di trenta abitazioni, come è in effetti ancora oggi.
Lasciando Rebeccu e le sue superstizioni, si cammina alla volta della spettacolare Valle dei Nuraghi, dove si possono scorgere, tra i coni vulcanici di Meilogu, resti di tombe dei giganti e di nuraghi.
La tappa finale di questa escursione tipicamente autunnale è Ittireddu, borgo pittoresco sito vicino alla caldera del Monte Lisiri, dove sorgono la duecentesca Chiesa romanica di San Giacomo e la Chiesa di Nostra Signora Inter Montes.
La strada del vino Cannonau
Da settembre in poi inizia la vendemmia e la Sardegna non fa ovviamente eccezione in questo: sono molte le eccellenze vitivinicole dell’isola e tra queste spicca in particolare il vino Cannonau, un rosso dal sapore fruttato di fragola e di lampone che ben si abbina con alcune delle pietanze più tipiche della Sardegna, dal porceddu ai formaggi come il Pecorino Fiore Sardo DOP, la ricotta Sa Frue e il formaggio Fresa a pasta molle.
Si dice che il Cannonau non sia altro che quel vino, narrato da Omero, offerto da Elena di Troia alla tavola di Menelao, con lo scopo di far dimenticare a tutti i dispiaceri e le lacrime. Quel vino si chiamava Nepente, citato peraltro anche da Gabriele D’Annunzio, e lo stesso
nome ha oggi la qualità più eccelsa del Cannonau: la Strada Statale 131 è un percorso che prende per mano gli amanti del vino, portandoli nei luoghi che rappresentano la culla di questa inebriante bevanda, tra degustazioni e visite alle cantine.
Il percorso attraversa dunque le zone del Supramonte e del Gennargentu, fino a raggiungere la costa orientale, passando per Tortolì, dove si consiglia una visita al Museo di Arte Moderna “Su logu de s’iscultura” e ai nuraghi dell’area archeologica S’Ortali ‘e su Monti.
Il percorso prosegue poi verso quella che è considerata la culla del Cannonau, ossia Jerzu, paesino circondato da formazioni rocciose in calcare e colline ricoperte da filari di vigneti.
La meta è Oliena, uno dei più bei borghi della Sardegna situato alle falde del Monte Corrasi, terra del Cannonau Nepente ma anche dei ricami e dei gioielli in filigrana.
Per godersi la bellezza della Sardegna in autunno, si consiglia quindi di effettuare una prenotazione dei biglietti e salpare su una delle navi Grimaldi Lines, approfittando delle convenienti tariffe e delle tante offerte presenti.
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