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In rotta su Caprera, l’isola di Garibaldi
Tra il Generale e l’isola fu amore a prima vista ed i segni del suo passaggio solo visibili in ogni luogo. Il Centro velico che in 50 anni ha sfornato più di 120 mila allievi.
di Walkiria Baldinelli
Fare rotta su Caprera, la seconda isola più grande dell’arcipelago, è una meta di viaggio unica, così come scoprire l’isola madre: La Maddalena, che lo scorso anno ha festeggiato i 250 anni dalla fondazione. Grazie a un collegamento giornaliero e notturno di linea, in partenza da Palau, è possibile raggiungere La Maddalena a sua volta collegata a Caprera tramite un ponte percorribile in auto.
Se con le barche da turismo è possibile visitare spiagge incantevoli e compiere itinerari mozzafiato, per gli amanti della vela è impossibile non navigare tra straordinarie bellezze, leggende, storia e miti dell’arcipelago maddalenino, patrimonio naturale ineguagliabile. E nell’itinerario non può mancare una tappa in quella casa-museo che racconta le gesta del generale Garibaldi. Fu uomo di terra, ma anche di mare. Celebri i suoi velieri e altre imbarcazioni. Come il cutter Emma, il relitto del bastimento naufragato nel 1857 giace sul fondo delle acque antistanti Caprera. E gli scafi nella casa museo. Una lancia, e una a 14 remi, che la marina sarda regalò al generale e che Garibaldi trasformò per attraversare il tratto di mare che lo separava dalla Maddalena. E proprio il mare, che solcò per anni, in acque placide e tempestose, fu l’ultima immagine che Garibaldi volle vedere prima di morire. Nel compendio si può visitare la stanza con il letto rivolto verso la Corsica. Il cuore dell’eroe dei due Mondi smise di battere il 2 giugno 1882. Il calendario e l’orologio da allora ricordano il giorno e l’ora della sua morte. Il Generale è sepolto nel cimitero di famiglia, a pochi passi dalla casa. Sulla sua tomba, il due giugno di ogni anno La Maddalena celebra un solenne omaggio a Garibaldi: il “leone” di Caprera. Nello stemma araldico del Comune compare la citazione Herois cineres oras tutorque latinas (le spoglie dell’eroe vigilano e proteggono le coste dell’Italia).
Tra Garibaldi e Caprera fu amore a prima vista. Da esule, approdò sull’isola per la prima volta nel 1849, vi si stabilì nel 1856. Visse 26 anni nel suo Eden, circondato da una splendida cornice di mare, granito e macchia mediterranea. Qui creò una fiorente azienda agricola. Crebbe intorno al cortile dove al centro campeggia un maestoso pino, che piantò alla nascita della figlia Clelia. Come fu risoluto sui campi di battaglia, fu altrettanto ardito nello sfidare l’aridità del suolo, inaugurando tecniche di coltivazione. Garibaldi agricoltore, scrittore, ma anche amante della musica. Nella “casa bianca”, dimora dall’architettura semplice con otto stanze comunicanti e un tetto a terrazza dal quale si domina l’arcipelago, sono esposti, tra gli altri, l’organetto a manovella “Ariston”, detto di “Barberia” dal nome del suo inventore; il fonografo Pathéphone, con motore a molla. Due pianoforti verticali e una pianola. Tra le collezioni: un patrimonio librario di 2.800 volumi; il mantello bianco, una camicia rossa e un poncho sudamericano; nelle teche, tra l’altro, strumenti nautici, una copia della pallottola che lo ferì in Aspromonte nel 1862. Tra gli arredi, uno scrittoio donato dalla regina Margherita di Savoia.
L’isola di Garibaldi, dopo La Maddalena, è la seconda del Parco per grandezza, unica per la bellezza delle sue coste e delle spiagge e per la particolarità della flora. Pinete, boschi di lecci, ginepreti, folta macchia mediterranea e profumi intensi di mirto, lentischio e corbezzolo. È collegata all’isola madre da un ponte e da un istmo su cui scorre la strada d’accesso al museo garibaldino. Nel versante nord-est la costa ha insenature e cale di spettacolare bellezza, come la famosa Cala Coticcio. A nord-ovest si trovano invece le isole di Spargi, Budelli, Razzoli e Santa Maria. A Caprera, nel golfo di Porto Palma, ha sede il Centro velico. Conosciuta in tutto il mondo, è la più antica scuola di vela in Italia e la più grande del Mediterraneo, in mezzo secolo di vita ha anche segnato un rinvigorito impegno sociale e ambientale. Tra l’altro, nel suo mezzo secolo di vita il Centro è stato anche caratterizzato da un forte impegno sociale e ambientale: è fra gli enti patrocinanti della Fondazione One Ocean e ha sottoscritto la Charta Smeralda, un codice etico di condotta per salvaguardare oceani e mari. Il Centro, nato da un’iniziativa della sezione milanese della Lega navale e del Touring club (la Marina militare concesse l’insediamento della base di Caprera), contribuisce a conservare l’isola grazie al basso impatto ambientale del suo insediamento e del suo approccio ecosostenibile. Il rispetto per il mare, l’integrazione e la condivisione hanno caratterizzato le esperienze dei 120mila allievi che dalla fondazione ad oggi hanno imparato ad amare l’arte della marineria e della navigazione. Tra le novità un corso in cui si intrecciano mare e cultura: due perimetri di navigazione su cabinato per conoscere le bellezze naturali e storiche dell’arcipelago e della vicina Corsica, con escursioni studiate ad hoc e personale specializzato. La flotta della scuola è composta da 82 imbarcazioni a vela e 12 mezzi di assistenza. Il Centro Velico Caprera è in grado di ospitare fino a 208 persone a terra e 34 a bordo delle sue imbarcazioni più grandi. (info: centrovelicocaprera.it)
(info: Polo Museale della Sardegna (www.musei.sardegna.beniculturali.it) – Sistema Museale di Caprera: Compendio Garibaldino: orario estivo (maggio – settembre) dal martedì alla domenica 9.00 – 20.00 (ultimo ingresso 19.15). Biglietti: Intero € 7,00 ; Ridotto € 3,50 (18 – 25 anni non compiuti); Gratuito under 18 anni. Memoriale Giuseppe Garibaldi: orario estivo (maggio – settembre) aperto tutti i giorni tranne il mercoledì dalle 10.15 alle 19.15 (ultimo ingresso 18.15). Biglietti: Intero € 6,00; Ridotto € 3,00 (18 – 25 anni non compiuti); Gratuito under 18 anni. Costo del biglietto cumulativo per visitare entrambi i musei Intero € 11,00 – Ridotto € 5,50. Biglietto gratuito ogni prima domenica del mese. Gli orari potrebbero subire variazioni nel periodo invernale. Tel. 0789-727162/726015 – www.compendiogaribaldino.it)
Balene, la battaglia di Quilici approda in Sardegna
Insieme ai biologi marini di Sea Me Sardinia, associazione della Maddalena, è possibile vivere un’appassionante esperienza di ricerca sui cetacei e allo stesso tempo conoscere una delle zone più belle della Sardegna e del Mediterraneo. La citizen science è una moderna attività che promuove la conoscenza della biodiversità da parte di tutti, utilizzando il coinvolgimento diretto nella raccolta di dati scientifici, anche in compagnia di ricercatori. Le attività con la onlus isolana non sono commerciali, ma finalizzate a raccogliere dati preziosi per contribuire alla conservazione dei cetacei nel Mediterraneo. In questo contesto s’inserisce la battaglia di Folco Quilici per salvare le balene con un’iniziativa che approda in Sardegna. Rispettando le ultime volontà del grande documentarista la famiglia ha, infatti, annunciato l’avvio di un crowdfunding per sostenere la campagna di salvataggio delle balene e ha scelto come destinataria della raccolta fondi la Sea Me Sardinia, che devolverà il ricavato a sostegno del progetto “Cetacei del canyon di Caprera”. (info: 3494712348 – www.seame.it).