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I Quartieri Spagnoli a Napoli
Uno dei quartieri da vedere a Napoli
I Quartieri Spagnoli rappresentano sicuramente una delle zone più caratteristiche di Napoli. Il loro nome risale al XVI circa, quando furono uniti tre quartieri differenti per ospitare le truppe Spagnole. Le tre aree geografiche in questione sono San Ferdinando, Avvocata e Montecalvario.
Come detto in precedenza, i quartieri spagnoli rappresentano uno dei luoghi più ricco di storia e cultura della Metropoli. Situati al centro, sono raggiungibili comodamente in metropolitana, grazie alla linea 1 con fermata Toledo. La visita comincia già dall’arrivo alla stazione metropolitana, definita la più bella d’Europa e del mondo.
Nato come quartiere militare, è stato caratterizzato da fenomeni di criminalità o gioco d’azzardo, ma nel corso degli anni (intorno al 1500) si è evoluto e ha cominciato ad ospitare sempre più famiglie, infatti ad oggi la densità di popolazione, in quest’area geografica è altissima.
L’intera area è caratterizzata da un mix di palazzi alti e vicoletti stretti al punto tale da non far irradiare i raggi del sole, ma è la popolazione stessa a rendere l’atmosfera gioiosa.
Passeggiando tra le stradine strette ci si potrà immergere nella cultura napoletana ammirando le varie opere, le testimonianze storiche e osservando la “daily routine” delle persone del posto.
Cosa vedere nei quartieri Spagnoli:
- La prima cosa da osservare è sicuramente l’architettura del territorio con i suoi palazzi, i vicoletti, le salite e le “calate”. È stato utilizzato il termine osservare perché in ogni angolo, in ogni scorcio, potrebbe sbucare un elemento che attira particolarmente l’attenzione.
- I Murales dei Quartieri Spagnoli: uno degli elementi turistici, che negli ultimi anni sta spopolando sui social è sicuramente l’agglomerato di murales presenti nel quartiere. Si identificano come delle vere e proprie opere d’arte a cielo aperto e i soggetti raffigurati rappresentano delle icone della città: variano da personaggi dello sport, come l’amato Maradona (antistante al murales, oggi è presente un altare votivo realizzato dopo la sua morte) o personaggi dello spettacolo come il principe della risata Totò. I murales non raffigurano soltanto dei personaggi, ma servono a riportare alla memoria di chi li ammira delle specifiche emozioni o pensieri, basti pensare al Murales di Ipazia d’Alessandria o la Tarantina.
- La Pedamentina: altro elemento fondamentale di questo quartiere è la Pedamentina, ovvero un percorso di circa 400 scalini, che conduce alla Certosa di San Martino, unendo il cuore centrale della città al quartiere Vomero (zona alta di Napoli), da dove si potrà godere di una vista mozzafiato. La fatica per raggiungere la cima del percorso sarà, dunque, ripagata in emozioni.
- Il Mercato della Pignasecca: altro elemento fondamentale di questo territorio è il Mercato della Pignasecca: passeggiando tra i diversi stand si potranno sentire gli odori e gustare i sapori della vera tradizione napoletana. Il nome di questo posto ha delle origini molto interessanti: si narra, infatti, che un tempo l’area era colma di pini (da qui il nome pigna) dove nidificavano le gazze ladre. Un giorno una di queste rubò l’anello del vescovo, il quale le scomunicò, e la pineta man mano cominciò a seccare fino al punto che le gazze furono costrette ad abbandonare quel luogo.
- Le “cappelle”: si fa riferimento a delle edicole votive raffiguranti i diversi santi a cui il popolo è devoto, alcune sono formate da affreschi mentre in altri casi si possono trovare delle statuette. Addirittura alcune di esse sembrano risalire all’800.
I Quartieri Spagnoli sono solo uno dei tanti luoghi di Napoli pieno di storia e leggende, che catturano l’attenzione di chi li visita.
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