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Festa ortodossa di Ypapanti in Grecia
Scegliere di visitare la Grecia in bassa stagione e quindi durante i mesi invernali, è l’occasione migliore per conoscere questo splendido Paese sotto aspetti meno turistici e più autentici. Si ha l’opportunità di mettere un po’ da parte la vita da spiaggia, dedicandosi alla scoperta dell’entroterra e alla partecipazione a riti e celebrazioni che contribuiscono a rendere il patrimonio culturale greco un tesoro di inestimabile valore.
Proprio in Grecia i riti ortodossi ricoprono un’importanza assoluta, essendo molto forte il legame con la religione a queste latitudini: la festa di Ypapanti, conosciuta nel mondo cristiano come Candelora, è una delle festività più sentite e significative per il popolo greco, ricordando il momento in cui Gesù Bambino viene presentato al tempio di Gerusalemme.
Assistere a queste celebrazioni religiose all’interno dei monasteri sparsi in tutta la Grecia, in particolare in quelli dedicati proprio all’Ypapanti, non ha prezzo. Inoltre, questi edifici si trovano in alcuni dei luoghi più turistici della Grecia che, nel mese di febbraio, sono meno affollati di turisti e perfetti per essere esplorati in un’atmosfera di maggiore quiete e calma.
Significato della festa di Ypapanti
La prima cosa da fare per conoscere meglio la festa di Ypapanti è imbarcarsi da Ancona o Brindisi e salpare a bordo di una delle navi Grimaldi Lines e raggiungere via mare la Grecia, approdando a Igoumenitsa o Corfù. Imbarcando il veicolo sul traghetto, che sia camper, moto, bicicletta o automobile, si ha la possibilità di esplorare la Grecia in libertà, senza vincoli o limiti di tempo, spostandosi da un monastero all’altro per assistere alle celebrazioni ortodosse di Ypapanti.
Le primissime tracce di questa festività risalgono ad almeno il IV secolo, con una pellegrina di nome Egeria che parla di una celebrazione solenne che si svolgeva in quel tempo a Gerusalemme. Non la chiama per nome, ma riferisce che si svolge circa 40 giorni dopo il giorno dell’Epifania, con tanto di processione che si smuove verso la Chiesa del Santo Sepolcro.
A partire dal V-VI secolo le celebrazioni si diffondono a Costantinopoli, ad Antiochia e Alessandria, con Costantino che le rende ufficiali in tutto il mondo orientale; in Occidente sarà il pontefice Sergio a introdurre Ypapanti come celebrazione solenne.
La parola Ypapanti significa incontro ed è proprio questo che si festeggia nel corso delle suggestive celebrazioni ortodosse; si svolge in ogni monastero greco in un clima mistico estremamente servente. L’incontro è quello tra Gesù Bambino e il sommo sacerdote Simeone per ricevere la benedizione: Maria e Giuseppe dunque ottemperano alla legge ebraica circa la presentazione al Tempio di Gerusalemme del Bimbo appena nato.
Da una parte ci sono Simeone e Anna la profetessa, dall’altro c’è l’uomo nuovo ossia il Cristo, che letteralmente si abbassa (nel mondo ortodosso si parla di kenosi) per incontrare l’umanità e riportarla sulla strada verso Dio.
Partecipando alle celebrazioni di Ypapanti nelle chiese greco-ortodosse, si assiste anche alla benedizione delle candele, rito risalente al X secolo: è un atto che rievoca le parole del sacerdote Simeone che, davanti al piccolo Bambinello, riconosce subito il Salvatore, definendolo non solo la gloria del popolo di Israele ma soprattutto la luce che illuminerà tutte le nazioni.
Ypapanti ha un significato religioso che anticipa la Pasqua, un’altra festività sentitissima da tutta la comunità greco-ortodossa. Nei monasteri dedicati a questa celebrazione, ci si ritrova spesso e volentieri al cospetto di un iconostasi estremamente raffigurativa dell’Ypapanti: le immagini infatti mostrano al centro il Bambino Gesù, ai suoi lati la Vergine Maria e il sacerdote Simeone, mentre in posizione più arretrata compaiono le figure di Anna e Giuseppe.
I monasteri di Ypapanti dove celebrare la Candelora in Grecia
Chiunque si trovi a viaggiare in Grecia nel mese di febbraio, non può non approfittare dell’occasione di assistere ai riti di Ypapanti nei monasteri dedicati a questo evento narrato dalle Sacre Scritture, ossia la presentazione del Salvatore al Tempio di Gerusalemme.
Una delle chiese più importanti si trova a Santorini, celebre isola di origine vulcanica affacciata sulla scenografica caldera, formatasi più di 10.000 anni fa da una devastante eruzione vulcanica. Oia, con i suoi mulini a vento e la cupola blu della Blue Domen Church, ma anche Imerovigli soprannominata “Balcone del Mar Egeo”, sono i villaggi più visitati di Santorini. Eppure è a Fira che sorge una delle più belle chiese dell’isola, ossia la Cattedrale della Presentazione di Cristo: è stata eretta sul lungomare del villaggio nel 1827, per poi essere ricostruita dopo il terremoto del 1956. Colpiscono il suo colore bianco accecante, le immancabili cupole e i due campanili, senza dimenticare il sagrato dal quale si gode di una magnifica vista su tutta la caldera. All’interno spicca il mosaico dedicato a Ypapanti, situato proprio al di sopra dell’entrata, oltre ad affreschi di Kristophoros Assimis e un’icona della Vergine Maria ritenuta miracolosa. Si consiglia di assistere ai riti di Ypapanti in questa bellissima chiesa, la cui atmosfera contrasta con la mondanità dell’isola, la quale però custodisce anche l’imperdibile sito archeologico di Akrotiri, antica città minoica distrutta dal terremoto del 1627 a.C..
Anche Corfù è una delle isole più visitate della Grecia e la leggenda narra che su questo piccolo pezzo di terra verdeggiante Nausica e Ulisse si sono incontrati e innamorati. Ebbene, a Corfù si trova l’imperdibile Chiesa di Ypapanti, piccola ma altamente scenografica, ricordando vagamente il monastero di Vlachérna sito sempre a Corfù. Assistere alle celebrazioni di Ypapanti in questo piccolo eremo non ha prezzo, anche solo per il panorama sul golfo di Gouvia: il monastero si trova nel cuore della verde penisola di Kommeno, su un isolotto in mezzo al mare, collegato al resto di Corfù da un piccolo ponticello.
Chiaramente chi si trova a Corfù in occasione di Ypapanti, non può esimersi dal visitare il resto dell’isola, a partire dall’omonima cittadina dichiarata Patrimonio dell’UNESCO, per poi spostarsi verso il monastero di Valchèrna del XVIII secolo oppure alla volta della bellissima Fortezza di Angelokastro risalente al XIII secolo.
Le celebrazioni di Ypapanti sono altrettanto solenni nella Chiesa di Kalamata, la città capitale della storica regione della Messenia, nel Peloponneso: l’edificio, molto grande e con un caratteristico colore giallo ocra, è stato costruito sulle vestigia di una chiesa bizantina e all’interno ad accogliere il visitatore ci sono decine e decine di candele accese, in un’atmosfera spirituale molto profonda.
Da non perdere anche le Chiese di Ypapanti di Paxos, piccolo gioiello bizantino del ‘600 con un campanile veneziano risalente al 1772 con la baia di Lakka sullo sfondo e quella di Zante: l’edificio di culto si trova in quest’ultimo caso nei pressi del villaggio di Macherado e conserva una meravigliosa iconostasi in legno. Entrambe le chiese sono piuttosto isolate rispetto ai centri urbani, proprio come il Monastero di Ypapanti delle Meteore, meta perfetta per chi ama camminare: è aperto sempre il giorno 2 febbraio per celebrare la Candelora ed è un vero e proprio eremo del XIV incastonato nella viva roccia, nella quale si mimetizza quasi alla perfezione. Questa chiesetta fa parte del Monastero di Gran Meteora ed è raggiungibile con un’escursione che parte dal villaggio di Kastraki.
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