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Capodanno in Sicilia e Sardegna: eventi e tradizioni
Si avvicina il Capodanno, un momento ricco di emozioni e aspettative da trascorrere in allegria con le persone care, con l’augurio che l’anno nuovo sia migliore di quello passato. Ma dove trascorrerlo perché sia davvero speciale?
Sono tanti i luoghi in Italia dove pensare di festeggiare la mezzanotte del 31 dicembre: tra tutti, la Sicilia e la Sardegna, con le loro tradizioni e gli eventi di Capodanno, sono una meta perfetta.
Sicilia: tradizioni ed eventi di Capodanno
Un’ultima notte dell’anno all’insegna del buon cibo, dell’allegria e di tradizioni e rituali propiziatori per l’anno nuovo: ecco il Capodanno in Sicilia!
Nella magica atmosfera dell’isola, Capodanno inizia la mattina del 31 dicembre, quando tutta la famiglia si riunisce per cucinare le prelibatezze da gustare al Cenone insieme ad amici e parenti: antipasti luculliani con formaggi, salumi, arancine, caponata e tanto altro, pasta al forno, lasagne, spaghetti allo scoglio tra i primi, baccalà fritto, sarde a beccafico, il classico cotechino con lenticchie, lo sfincione, poi insalata di arance e i tantissimi dolci della tradizione siciliana come la cassata, il torrone, le paste alla mandorla e, infine, frutta secca a volontà!
Tra le tradizioni propiziatorie più note, quella di mangiare un cucchiaio di lenticchie o acini d’uva in numero pari, a mezzanotte, per assicurarsi ricchezza, snocciolare un melograno e mangiarlo per trovare l’amore nel nuovo anno, rompere piatti vecchi per attirare la fortuna.
Il brindisi è dunque in famiglia ma poi, passata la mezzanotte, è possibile partecipare agli eventi e ai concerti – organizzati nel rispetto delle norme vigenti anti-covid – per trascorrere con gli amici la nottata e aspettare insieme l’alba.
Sardegna: tradizioni ed eventi di Capodanno
Anche in Sardegna cibo e tradizioni sono protagonisti nella notte di San Silvestro, che si trascorre generalmente in famiglia e con gli amici più stretti.
Anzitutto, sulla tavola delle feste – da Natale a Capodanno – è immancabile Sa tuda, un pane tondo tipico, fatto in casa, che accompagna il classico menù sardo del Cenone: olive e pecorino come antipasto, ravioli ripieni di pesce o di pecorino, gnocchi con sugo di salsiccia, agnello e, come dolce, la ricotta con il miele.
Di buon auspicio per il nuovo anno – o Sa Noa – è una filastrocca recitata dai bambini o dagli adulti di famiglia durante la cena:
“Gennarxu est passau, nì nieddu nì braxu mi nd’at tocau.
Friaxu, su pilloni prenit su scraxu.
Martzu. Chi bis chi fàciu unda, piga sa scova e munda…
Chi non accarraxu su surcu, strexidindi su bruncu.
Abrili, torrat lèpori a cuili.
Nì Maju sentz”e soli, nì bagadia sentz”e amori.
A Làmpadas chini no podit messai, spigat.
Mes”e Argiolas depidori, Austu pagadori.
Cabudanni. In s’àiri is brebeis, àcua fintzas a is peis.
Mes”e Ladàmini. Po santu Simoni dònnia tapu bàndat a su cuponi.
Donniasantu. Po santu Martinu in dònnia carrada est prontu su binu.
Mes”e Idas. Intr”e dias mannas e festas nodias nci acabant de passai is cidas.
A Sa Noa! – Deus bollat!”
Dopo il Cenone di Capodanno, ci si ritrova con gli amici per ammirare i fuochi d’artificio o partecipare agli eventi e ai concerti in piazza organizzati per l’occasione, anche qui nel rispetto delle normative vigenti anti-covid.
Altra tradizione sarda di buon auspicio riguarda il 1 gennaio, il primo giorno del nuovo anno, in cui si fa colazione con Su trigu cotu, il grano cotto, antica usanza simbolo di prosperità e salute.
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