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Scoprire la Sardegna in moto
Sardegna in moto: un’idea di viaggio per tutti i motociclisti che vogliono conoscere una tra le più belle isole italiane su due ruote.
“La Sardegna è fuori dal tempo e dalla storia”: questa frase dello scrittore inglese D.H. Lawrence racchiude perfettamente l’essenza della regione Sardegna, un’isola che appare subito a chi la raggiunge remota e lontana dalla frenesia che si respira nel resto dell’Italia. Il modo migliore per fondersi con l’anima più intima della Sardegna è in moto. Scoprire la Sardegna in moto con il vento che sferza il viso, percorrendo anche strade secondarie che si addentrano nel cuore della regione o lungo la sua lunghissima costa, con un senso di libertà che solo un vero viaggio on the road può regalare.
Con le navi Grimaldi Lines è possibile imbarcare veicoli come la moto e raggiungere via mare la Sardegna, godendo di ogni tipo di comodità e servizio lungo la tratta (ristoranti, aree giochi e duty-free), viaggiando sia sul ponte, sia in poltrona oppure in cabina, anche con il proprio animale domestico.
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In moto in Barbagia, il cuore più remoto dell’isola
In estate la Sardegna è presa letteralmente d’assalto da turisti provenienti da ogni dove, attratti da alcune delle più belle spiagge del mondo, senza contare le temperature, molto alte spesso anche di sera: il periodo dunque più consigliato per scoprire la Sardegna in sella a una moto è la primavera oppure l’inizio dell’autunno, con il clima più piacevole e il tepore del mare cristallino che permette bagni indimenticabili anche fuori stagione.
La rete stradale sarda è ottima, anche nelle aree più remote dell’aspro entroterra, dove anzi i percorsi si fanno ancora più suggestivi e spettacolari, ricordando atmosfere alpine. Nella Barbagia ad esempio la natura composta soprattutto da corbezzoli, ginepri e leccete, incornicia incontrastata strade tortuose, attraversando borghi caratteristici dove le più antiche tradizioni sarde sopravvivono da tempo immemore: si pensi ad esempio a Mamoiada con le terrificanti maschere carnevalesche dei Mamuthones e degli Issohadores, ai murales a tema sociale di Orgosolo oppure a Oliena dove si lavora da secoli il legno.
Viaggiare in moto tra i massicci montuosi del Supramonte e del Gennargentu, in Barbagia, permette poi di fermarsi per ammirare siti naturalistici di grandiosa bellezza come la foresta di Montes, la grotta di Su Marmuri con tanto di stalagmiti, stalattiti e laghi ipogei e le cascate di Lequarci che sfiorano i 50 metri di altezza. Passando in moto presso la Riserva Naturale della Giara di Gesturi si possono persino scorgere i cavallini di Giara, razza equina autoctona.
In Barbagia sono inoltre presenti due dei siti archeologici più famosi di tutta l’isola, il nuraghe Su Naraxi e Tiscali. Il primo è un Patrimonio dell’UNESCO situato a Barumini, nella valle del fiume Mannu e presenta i resti di un villaggio risalente al 1500 a.C. circa, costruito in basalto attorno a una torretta centrale. Il villaggio di Tiscali invece ha origine nuragica ed è sorto tra il Supramonte di Oliena e quello di Dorgali: per raggiungerlo si parcheggia la moto e si prosegue a piedi lungo il Sentiero dei Carbonai, arrivando a una fenditura rocciosa dove in passato sorgeva un villaggio, tra grotte e boschetti di lentischi e lecci.
Alla scoperta della Costa Verde
Uno degli itinerari più belli da percorrere in moto in Sardegna collega Capo Frasca al massiccio in granito rosato di Capo Pecora: il paesaggio che attende il motociclista è spettacolare e selvaggio, con scogliere alte che proteggono calette sabbiose o rocciose come la Spiaggia delle Uova di Dinosauro, il cui nome è legato ai sassi che la compongono.
Le bellezze, naturalistiche e storiche, della Costa Verde sono tante e vanno dagli stagni popolati da fenicotteri rosa attorno a Sant’Antonio di Santadi alla Torre di Flumentorgiu di Torre dei Corsari, per poi arrivare alla Miniera di Montevecchio con la vicina città mineraria, ormai abbandonata, di Ingurtosu.
Percorrendo invece la SS126 si incontrano la splendida Cascata Sa Spendula citata persino da Gabriele D’Annunzio e il Tempio di Antas, la cui vista al tramonto con alle spalle il Monte Conca S’Omu è davvero suggestiva.
La SS126 porta anche a Piscinas, una delle più belle e lunghe spiagge sabbiose della Sardegna, con una impressionante successione di dune sabbiose ricoperte in parte dalla macchia mediterranea.
In moto lungo la costa orientale sarda
La Strada Orientale Sarda (SS125) è uno degli itinerari più suggestivi dell’isola, soprattutto se percorso in moto: da Olbia si viaggia verso Budoni e le sue calette spettacolari come Cala Budoni o la Spiaggia di Sant’Anna, vicino a uno stagno frequentato da aironi bianchi e fenicotteri rosa.
Da Budoni, dove è d’obbligo una visita al nuraghe San Pietro e alla Domus de Jana l’Agliola, si prosegue verso il Golfo di Orosei, sul quale vi si affacciano angoli paradisiaci come Cala Goloritzè, spiaggia dominata dalla guglia di Punta Caroddi e Cala Luna con alle spalle una polla di acqua dolce cinta da oleandri. Non lontano dal Golfo di Orosei ecco Dorgali e il Parco Museo S’Abba Frisca, oasi naturalistica dove si alternano pioppi bianchi, cascate, agrumeti e sorgenti carsiche.
Dalla SS125 si passa sulla AA198 e SP27 attraverso l’Ogliastra, passando per Arzana col vicino Bosco di Tedderieddu, tra i più antichi di tutta Europa e per Tonara, dove non si può non sostare per assaggiare il torrone, squisita tipicità locale.
Il viaggio in moto diventa panoramico lungo le SS295 e SS128: si raggiunge Laconi, borgo famoso per il Parco Aymerich dove sono custoditi 3 menhir del neolitico.
Si entra nella storica regione della Trexenta, nota in passato come il granaio della Roma antica: qui si trova il borgo di Senorbì, dominato dall’alto campanile della Chiesa di Santa Barbara del XVII secolo. Una passeggiata a piedi permette di visitare Sa Domu Nosta, museo archeologico dove sono conservati anche reperti rinvenuti sul sito della Necropoli di Monte Luna.
Il viaggio prosegue lungo la SS547 e la SS387 termina a Cagliari, passando per Monserrato, con la splendida Chiesa gotico-catalana di San Ambrogio e alla vicina Mandas, nel cui museo storico è possibile osservare da vicino anfore di epoca punica e ceramiche dell’Attica.
La Riviera del Corallo in moto
Altrettanto bello è l’itinerario che collega Cagliari e Alghero: nel capoluogo sardo si può arrivare con un traghetto per la Sardegna di Grimaldi Lines, sul cui sito è possibile acquistare il biglietto, approfittando magari di agevolazioni e sconti a tempo oppure dedicati a minori di 12 anni, over 60 o abitanti delle isole Sicilia e Sardegna.
Questo itinerario inizia sulla Sulcitana SS195 verso Santa Margherita di Pula, dove è possibile godersi le meravigliose spiagge di Stella Marina e Riva dei Pini, ma anche conoscere l’antica storia dell’isola visitando il Parco Archeologico di Nora, città fenicia fondata nel VIII a.C..
Si prosegue nel cuore del Sulcis-Iglesiente alla volta di Teulada, famosa per la base NATO e di Sant’Antioco, borgo nato sui resti del centro fenicio di Sulcis di cui resta anche un santuario (tofet): non si possono non visitare qui le catacombe della Basilica di Sant’Antioco e le tombe puniche del villaggio di Is Gruttas.
Il viaggio, prima di arrivare ad Alghero, porta i motociclisti ad attraversare il Parco Geominerario di Iglesias con il suggestivo sito di Porto Flavia, le aree umide di Terralba e Bosa, uno dei borghi più belli della Sardegna dominato dal Castello Malaspina risalente al 1122.
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