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Madonie, un Parco Naturale che esalta le tradizioni locali
È un bellissimo angolo di Sicilia dove patrimonio naturalistico, storico e artistico convivono in una simbiosi tra uomo e natura. Da visitare secondo un turismo “slow travel”
di Clelia Torelli
Situato a circa 70 km ad est di Palermo, a due passi dalla costa tirrenica, il Parco delle Madonie è il luogo più ricco di biodiversità in Sicilia e in tutto il Bacino del Mediterraneo. È stato istituito dalla Regione nel 1989 proprio per proteggere queste sue peculiarità. Basti sapere che in 40.000 ettari di parco sono state catalogate più di 1600 specie vegetali, di cui molte presenti solo lì, nel Vallone Madonna degli Angeli, come l’Abies nebrodensis in via di estinzione.
Cosa fare. All’interno del Parco ci sono numerosi sentieri, facilmente raggiungibili e ben segnalati, che si snodano tra boschi, vallate, altopiani e colline, da fare a piedi, a cavallo o in bicicletta, alla scoperta di meraviglie nascoste. Specie arboree rare, sorgenti, cascatelle, laghetti di montagna. Più ci si addentra nel cuore del Parco più si scorgono scorci intatti dell’antica Sicilia rurale, come la visita dei tipici Pagliai, vecchi rifugi utilizzati dai pastori per il ricovero di attrezzi. Molti di questi sono stati recuperati in maniera tradizionale, adibiti a piccoli musei, alla degustazione di prodotti tipici o alla preparazione di formaggi locali. Inoltre, nei pressi di Petralia Soprana c’è il Parco Avventura Madonie, con vari percorsi acrobatici. Dove si possono affittare tre Case sugli Alberi: Il Rifugio nel Bosco, La Terrazza sul Lago e il Nido sull’Agrifoglio. Con inclusi percorsi acrobatici, orienteering, arrampicata sull’albero, Powerfan (discensione a caduta controllata che simula il lancio col paracadute da un’altezza di 10 metri) e tiro con l’arco. www.parcoavventuramadonie.it
Cosa vedere. Un ottimo punto di partenza per visitare il Parco delle Madonie è il borgo turistico-marinaro di Cefalù, dove godersi anche le splendide spiagge della zona. Addentrandosi sono di estremo interesse naturalistico l’anfiteatro naturale del Monte Quacella, Piano Cervi con le sue faggete rosse, il Santuario della Madonna dell’Alto, Piano Pomo con i suoi alberi di agrifoglio giganti, la Grotta del Vecchiuzzo a Petralia Sottana, il Vallone delle Madonna degli Angeli che si snoda sul fianco del Monte San Salvatore e la bucolica Valle di Pomieri. Da visitare almeno alcuni dei 15 paesini compresi nella zona del Parco, molti dei quali fondati dagli arabi e dai normanni per difendere l’entroterra. Castelbuono con il suo imponente Castello dei Ventimiglia, Polizzi Generosa che si erge su un crinale di roccia ad oltre mille metri d’altezza, con un incantevole centro storico tempestato di chiese e monumenti, Petralia Sottana fondata dei Normanni e Petralia Soprana, il Comune più alto delle Madonie, piccola e medievale, dove il tempo sembra essersi fermato. Ancora Geraci Siculo con un impianto urbanistico risalente al medioevo, caratterizzato da strette vie che si uniscono a rimandi della cultura normanna e cunicoli tipici della cultura araba.
Enogastronomia. Sulle Madonie si è sviluppata un’ottima cultura eno-gastronomica grazie ai diversi prodotti tipici della zona: dall’arancia bionda di Isnello, il sale di Petralia Soprana, il Miele di Cardo Ape Nera Sicula, l’origanum vulgare, i funghi Basilisco, le nocciole di Polizzi Generosa, l’Olio della Cultivar autoctona Crastu, fino ad alcuni prodotti diventati Presidio Slow Food come i fagioli a badda e i Pipi (peperoni a corno) di Polizzi, le Albicocche di Scillato, il formaggio provola e la manna delle Madonie (resina naturale zuccherina, derivante dall’incisione del frassino). In varie zone del territorio è ancora molto diffusa la pastorizia, dove si producono i tipici formaggi siciliani di pecora e capra, tra cui ricotta, tuma e primosale che è possibile acquistare in alcuni punti vendita in diversi paesi del Parco. Per quanto riguarda lo shopping di ceramiche e maioliche tipiche, nate tra il XV e il XX secolo, si deve andare a Polizzi e Collesano.
Dove mangiare e dormire. Negli ultimi anni sono sorti numerosi ristoranti che hanno rivisitato e rivalutato la cucina tipica. A Polizzi Generosa, c’è il Giardino Donna Lavi dove si gustano gli antichi sapori delle montagne siciliane, nei piatti tradizionali della zona. È un ristoro nel verde, con la sua caratteristica struttura ricavata nell’antica torre di Donna Lavia, a 30 km dalla costa tra Termini e Cefalù e a 15 km da Piano Zucchi e Piano Battaglia. Volendo si può anche soggiornare, in un’atmosfera trecentesca, nelle camere nell’antica torre (www.giardinodonnalavia.com). Non mancano poi le pasticcerie dove assaggiare i tipici biscotti e dolci della zona. Un’eccellenza è rappresentata dalla ditta Fiasconaro di Castelbuono che oggi esporta i suoi celebri panettoni e gli altri prelibati prodotti dolciari in tutto il mondo (www.fiasconaro.com). Sempre a Castelbuono c’è un wine relais di charme dove potere soggiornare e fare degustazioni di prodotti locali e vino. È l’Abbazia Santa Anastasia, la cui sede e cantine sorgono in un antico ex-convento, circondato da colline coltivate a vigneto. L’azienda offre degustazioni e tour guidati in cantina. Ci sono anche ottime produzioni di prodotti freschi e lavorati: olio di oliva, marmellate, dolci, manna, funghi, nocciole, castagne e altri prodotti orto-frutticoli (www.abbaziasantanastasia.com/it ).
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