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Il Carnevale di Acireale è il terzo più bello in Italia
Inserito nel Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia, il Carnevale di Acireale è il più bello e antico dell’isola, nonché il terzo in tutta Italia. Le sue origini risalgono all’epoca Rinascimentale, con testimonianze a partire dal 1594. Da questa data in poi la tradizione è andata avanti, evolvendosi continuamente e arricchendosi di maschere e sfilate di carrozze. I primi carri allegorico-grotteschi in cartapesta fecero la loro comparsa nel 1880, trasformandosi nei secoli in opere finemente lavorate, coloratissime, dalle dimensioni importanti, provviste di luci e sofisticati meccanismi idraulici e meccanici che ne consentono il movimento.
La grande sfilata tra le splendide vie e piazze del centro storico della città barocca include non solo le maschere più belle del momento e quelle della tradizione (in pochi sanno che la prima maschera acese fu l’Abbatazzu, noto anche come Pueta Minutizzu, che portando con sè dei volumi di grosso spessore, prendeva in giro la classe clericale e nobiliare del tempo sentenziando battute a mò di sfottò), ma anche i carri infiorati che, come per i carnevali della Costa Azzurra e della Liguria, rappresentano dei soggetti realizzati interamente con i fiori freschi profumati, arricchiti di luci e meccanismi di animazione. Il Carnevale 2024 è l’occasione perfetta per visitare Acireale, città marinara ricca di storia, arte, cultura e per prendere parte a una delle manifestazioni più divertenti e attese dell’anno.
Acireale città del barocco e del Carnevale più bello di Sicilia
Costruita su un altopiano a terrazzo di origine lavica, quasi a strapiombo sul mar Ionio (la Timpa), Acireale è una cittadina pittoresca ai piedi dell’Etna, ricca di storia e di panorami mozzafiato. Circondata da estesi agrumeti e da palme, è famosa per l’arte barocca osservabile in tutte le chiese del centro storico (la Basilica di San Pietro, la Basilica di San Sebastiano, la Chiesa di San Domenico e la cattedrale). Vivace e ospitale, Acireale offre molte attrattive naturali e non, per garantire una permanenza gradevole, in un contesto da cartolina.
Nata come colonia greca, Acireale fu distrutta dal terremoto e ricostruita intorno al Duomo, eretto alla fine del XVI secolo. La facciata venne realizzata in stile romanico-gotico da Giovan Battista Filippo Basile. L’interno, con pianta a croce latina, conserva gli affreschi del XVII secolo e una vecchia meridiana del XIX secolo. La Chiesa di San Sebastiano, il patrono della città, è in stile tardo-barocco ed è ornata da 10 statue. La biblioteca della città venne costruita nel Seicento e, ad oggi, conserva volumi antichi e opere di un certo valore, tra cui spiccano quelle di Guido Reni, Novelli e Guercino. Di fronte la biblioteca si colloca la sezione archeologica che custodisce preziosi reperti risalenti all’epoca greca e romana. Spiccano perlopiù terrecotte e marmi.
Oltre al centro storico, il territorio di Acireale comprende anche Acitrezza il famoso borgo marino reso celebre dal romanzo di Giovanni Verga, I Malavoglia. Di fronte al centro abitato si ergono le sagome dei faraglioni, altrimenti noti come scogli dei ciclopi, perché la leggenda narra che questi grandi massi furono scagliati da Polifemo contro Ulisse in fuga. Aci Castello è un’altra frazione dell’acese nota per il castello normanno della seconda metà del XI secolo. Santa Maria della Scala, invece, è un piccolo paesetto di pescatori caratterizzato da un bellissimo panorama e al quale si può accedere solo a piedi da una stradina secondaria.
Ma Acireale è anche la città del Carnevale più bello di Sicilia e il terzo d’Italia. Il centro storico fa da cornice a sfilate trionfali, carri allegorici di straordinaria magnificenza e bellezza realizzati in cartapesta finemente decorata con pitture, luci e a cui viene dato il movimento attraverso l’uso di meccanismi idraulici e meccanici. Come prevede la tradizione la manifestazione che, ogni anno attira migliaia di turisti, si conclude la sera del martedì grasso con le premiazioni ai migliori carri, ai carristi e con i tradizionali fuochi d’artificio con cui, simbolicamente, si brucia il Re Carnevale.
Acireale e il Carnevale: leggende, tradizioni e attualità
Il Carnevale acese ha origine nel 1594. I festeggiamenti, però, subirono una battuta d’arresto a seguito del catastrofico terremoto del Val di Noto nel 1693. Il sisma di magnitudo 7.4 rivoluzionò la geografia della Sicilia orientale, distruggendo più di 45 centri abitati e causando almeno 60 mila vittime.
Il secolo successivo venne ripristinata l’antica tradizione con nuove maschere oltre a l’Abbatazzu. Comparvero, infatti, i Baruni che deridevano l’aristocrazia, i Manti e i Domino, dai costumi ricchi di fronzoli il cui scopo era quello di mantenere l’anonimato. A tal proposito, nel XX secolo queste maschere vennero abolite per motivi di sicurezza. I personaggi di Cola Taddazzu, Quadaredda e Nunziu Setti Cappeddi iniziarono a farsi conoscere e a diventare popolari. Nello stesso periodo, fecero la loro prima apparizione, accanto alle carrozze dei nobili, i carri allegorici in cartapesta, vero vanto della città barocca. Negli anni Cinquanta e Sessanta vennero introdotti anche i carri infiorati ai quali si aggiungono i lilliput, dei mini carri a bordo dei quali trovava posto un bambino.
Oggi, anche grazie alla tecnologia, gli artigiani sono in grado di creare vere e proprie opere d’arte in movimento, capaci di offrire spettacoli meravigliosi utilizzando migliaia di luci e scenografie in costante evoluzione. Attualmente, ciò che rende ancora più interessante il Carnevale acese è la partecipazione attiva della folla che, armata di festoni e vestendo i panni di personaggi dello spettacolo, politici e calciatori, accompagna le bande comiche e i tanti spettacoli folkloristici in un’atmosfera gioviale e divertente. Non si può negare, inoltre, che il valore della manifestazione è aumentato anche grazie alla figura dei Carristi, artigiani locali che impiegano le proprie forze, il tempo e le competenze nella realizzazione di vere e proprie sculture in movimento. I più noti sono: Rosario Lizzio, Camillo Ardizzone, Giovanni Coco, i Fratelli Parlato e Luciano Scalia.
La manifestazione ha luogo in un circuito chiuso e l’ingresso è a pagamento. L’itinerario ha inizio da piazza Duomo, per poi svilupparsi lungo il Corso Umberto, Piazza Indirizzo, Corso Italia e Corso Savoia. Non mancano le giostre del Luna Park Itinerante che ogni anno vengono impiantate vicino al largo Francesco Vecchio (noto anche come Area Com). I biglietti sono già disponibili nelle piattaforme di vendita tickets che sponsorizzano l’evento. Quest’anno il più bel Carnevale di Sicilia e il terzo in Italia avrà luogo nella stessa location di sempre dal 28 gennaio al 13 febbraio.
Come arrivare ad Acireale
Per raggiungere il centro storico dove ha luogo la manifestazione, è possibile utilizzare l’auto e percorrere l’autostrada A18 Catania-Messina, uscendo allo svincolo di Acireale oppure il treno con fermata presso la stazione della città. Da qui, è consigliabile prendere un taxi o un autobus. Chi preferisce l’aereo, dovrà atterrare all’aeroporto Fontanarossa “Vincenzo Bellini” di Catania e poi spostarsi con un autobus diretto o con il treno. Noi consigliamo la via più suggestiva: il traghetto. Prenota oggi stesso la tua prossima vacanza in Sicilia e non perderti il terzo Carnevale più bello d’Italia.
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