Un mare di idee per il tuo viaggio
Enoturismo in Catalogna: un viaggio all’insegna del gusto
© Agenzia Catalana del Turismo Marc Castelle
di Josep M. Palau Riberaygua
Il nord-est della Spagna è caratterizzato da una grande varietà di paesaggi distribuiti su un territorio di dimensioni a misura d’uomo, la cui essenza viene spesso e volentieri racchiusa all’interno di una bottiglia di vino.
Le Cattedrali del Vino sono un gruppo di maestose cantine costruite durante il periodo di massima espressione dello stile modernista, particolarmente apprezzato dalla borghesia della fine del XIX secolo, e che i turisti di oggi possono visitare per godere del perfetto connubio tra architettura e gusto. Tali edifici, maggiormente diffusi nel sud della Catalogna, sono la testimonianza incontrovertibile dell’amore di questa terra per l’enologia. Ecco perché, in un territorio così piccolo, possiamo trovare fino a undici Denominazioni di Origine (DO) per il vino e una per il cava, lo “champagne” locale, che diventeranno la scusa perfetta per esplorare queste terre, da nord a sud.
Il Priorat
Il vento di levante gli conferisce un sapore di mare, mentre quello di ponente contribuisce al suo calore. L’altitudine della zona settentrionale è inoltre accompagnata da precipitazioni annuali leggermente più abbondanti. Tali caratteristiche, unite a un terreno ricco di ardesia (llicorella), donano all’aroma del vino e agli abitanti del Priorat la loro inconfondibile personalità. Incastonato tra le pittoresche montagne della Sierra del Montsant, questo territorio presenta un terreno talmente ripido da richiedere la costruzione di particolari terrazzamenti che permettono di scalarne i monti e le colline. È in questa zona che crescono le viti, alternate da foreste di pini e conifere. In questa regione a cavallo tra oriente e occidente, i villaggi costellano le valli e le colline, intervallati a sorpresa da alcuni ruscelli ed eremi nascosti tra le boscaglie. Porrera, Gratallops e la Morera de Montsant sono alcuni dei nomi che ritroviamo in questi luoghi, con le loro robuste case di pietra raccolte in nuclei compatti, come se avessero paura di ciò che le circonda. Questa era infatti una terra di frontiera tra ebrei, musulmani e cristiani. Di quell’epoca rimangono le rovine della Scala Dei, il primo monastero certosino della penisola iberica divenuto oggi uno dei quartieri più importanti della regione, e di Siurana de Prades, un pittoresco villaggio che fu l’ultima roccaforte islamica della Catalogna medievale. La leggenda narra che, per non essere catturata dai Cristiani, la regina Abdelazia decise di buttarsi dal suo castello. Oggi il sito è diventato famoso tra gli appassionati di arrampicata, mentre il villaggio è noto per aver rifiutato il titolo di borgo più bello della Spagna per evitare il turismo di massa.
Il Penedès
In questa rassegna ‘soggettiva’ dell’enoturismo catalano non possiamo non citare la DO Penedès, ossia la zona dove si produce lo spumante (cava) secondo il classico metodo francese, anche se, per motivi legali, il nome “champagne” non viene più utilizzato dal 1972. Questo vino frizzante di eccellente qualità fece il suo debutto durante l’Esposizione Universale di Parigi del 1867 e affonda le proprie radici nel comune di Sant Sadurní d’Anoia, noto per le sue numerose cantine e per le straordinarie esperienze gastronomiche che vanno a completare l’offerta turistica del territorio in maniera impeccabile.
Un modo più attivo per conoscere la zona è seguire la Strada del Vino, un sentiero che riproduce l’itinerario che collegava i produttori del Penedès con la costa del Garraf, dove venivano spedite le bottiglie destinate al commercio internazionale. Questa Wine Road si snoda lungo strade tortuose che attraversano boschi mediterranei e vigneti in leggera pendenza, partendo dal castello medievale di Sant Martí Sarroca e terminando nella famosa cittadina costiera di Sitges, sempre vivace e caratterizzata da una serie di abitazioni private e palazzi in stile coloniale frutto delle ricchezze portate in Spagna dai cosiddetti indianos, ossia i coloni che erano partiti per l’America in cerca di fortuna. Alcuni di questi palazzi sono oggi adibiti a musei, come il Maricel, dove vengono solitamente programmate anche serate musicali, soprattutto durante il periodo estivo. Lungo il percorso si possono inoltre ammirare le bellezze di questo notevole passato a Sant Pere de Ribes ed esplorare i resti preistorici di Olérdola.
L’Empordà
Famosa per il suo litorale impervio e scosceso, che degrada verso il mare ricoperto da una foresta di pini, guadagnandosi così tempo fa l’appellativo di Costa Brava (selvaggia), questa regione è altrettanto conosciuta per la presenza del vento di Tramontana, il principale responsabile della geniale follia della maggior parte degli artisti che vi hanno trascorso la loro vita, come l’immancabile Salvador Dalí. Questo stesso vento influisce anche sulla crescita dei vitigni, che assumono una forma ricurva rimanendo tutti inclinati nella medesima direzione, caratteristica che contribuisce ad accentuare il sapore salato delle loro uve. Uno dei vitigni più tipici della zona è quello dove viene coltivata la Subirat Parent, una varietà di uva locale appartenente alla famiglia della Malvasia che cresce tra le montagne di Begur e Torroella de Montgrí.
Oltre a prendere il sole sulla spiaggia, un altro modo per contemplare il bellissimo paesaggio costiero catalano è rappresentato dal Camí de Ronda, uno spettacolare percorso pedonale, adatto in tutte le stagioni dell’anno, che un tempo veniva utilizzato per pattugliare la costa e avvistare l’arrivo delle navi dei pirati. Sotto il sentiero, si possono esplorare innumerevoli grotte in kayak e scoprire alcune meraviglie naturali come la Roca Foradada, un arco di pietra che merita assolutamente lo scatto di un selfie.
Accanto al paesaggio balneare, all’interno della regione troviamo una pianura incredibilmente vasta dove crescono i meli e le risaie delle Basses d’en Coll, il cui nome ricorda Pere Coll, un mezzadro che reintrodusse questo tipo di coltivazioni quando rientrò da Cuba agli inizi del XX secolo. I vigneti crescono sulle dolci colline circostanti ed è proprio lì, all’aria aperta, tra la brezza e le viti, che si degustano i loro vini. Un’esperienza al cento per cento mediterranea.
Prenota online il tuo prossimo viaggio!
© In copertina, Agenzia Catalana del Turismo, Maria Rosa Ferré