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Il Natale ortodosso in Grecia: quale località scegliere per le feste
27/12/2022
Per la comunità Greco-ortodossa, il Natale non è la festività più importante dell’anno, come invece lo è per i cattolici.
In Grecia, però, è molto sentita la festa religiosa da un punto di vista liturgico e quindi, il 25 Dicembre è festeggiato secondo la tipica tradizione.
Per la precisione, in questo Paese il periodo natalizio comincia il 6 dicembre, giornata dedicata alla celebrazione di San Nicola, ovvero il protettore dei Marinai. La tradizione locale vuole che la figura di Babbo Natale tragga le sue origini proprio da questo Santo.
Durante i festeggiamenti, vengono organizzate processioni e sagre, fuochi d’artificio e grandi banchetti e la gente, per strada, brucia ramoscelli di alberi attorno alle chiese dedicate a San Nicola.
Inoltre, come i cattolici sono abituati a fare, anche in Grecia, in particolar modo ad Atene, le strade sono addobbate a festa con luminarie e i mercatini di Natale offrono l’occasione di acquistare prodotti artigianali originali e di ottima qualità o di assaggiare le varie leccornie tipiche di questa terra.
Diverso, invece, è il discorso dell’albero di Natale, non propriamente diffuso nella tradizione Greca, dove invece si predilige addobbare le barche dei pescatori o i grandi velieri, segno del grande legame che le isole greche hanno con il mare.
Chiunque vorrà scegliere una meta natalizia alternativa per le proprie vacanze, potrà trovare in Grecia un Natale un po’ diverso, ma comunque ricco di significato e di magia.
Anche in inverno, inoltre, con i traghetti Grimaldi Lines per la Grecia si potranno raggiungere i punti più strategici della costa, approdando nei porti più conosciuti e frequentati che condurranno alla scoperta di nuovi e suggestivi itinerari.
Qui di seguito, andremo a vedere quali località scegliere in questo magico periodo dell’anno, facendo luce sulle tradizioni del Natale ortodosso in Grecia.
Il Natale ortodosso a Cipro
Cipro è la terza maggiore isola del Mediterraneo. Qui le festività natalizie sono conosciute come periodo dei 12 giorni, che vanno, cioè, da Natale all’Epifania, comprendendo quindi i 6 giorni dell’anno vecchio e 6 di quello nuovo e che rappresentano i dodici mesi dell’anno.
Nell’isola c’è l’usanza di preparare il pane che va consumato entro l’Epifania e che viene sottoposto a una lavorazione molto particolare: la farina viene passata due volte al setaccio, mentre la pasta è ricoperta da semi di sesamo.
Una volta sfornato, ne viene dato un pezzo a chi passa in quel momento, seguendo una radicata e antica tradizione ortodossa greca.
Anche i dolci come le daktylies e le gennopites sono condivisi con i passanti e vengono solitamente lasciati in una cesta di vimini in segno di benedizione e abbondanza.
Il maiale, invece, viene offerto in parte ai poveri e la restante parte è lavorata per produrre pancetta, lardo e salsicce.
Sempre il giorno della Vigilia, spuntano i skalapoundari, ovvero i folletti che cambiano sembianze di volta in volta e che demoliscono tutto ciò che trovano sul loro cammino.
Secondo la tradizione di Cipro, questi personaggi, in origine, erano bambini morti senza battesimo.
Inoltre, il Capodanno, in quest’isola, viene festeggiato insieme a San Valisis, ovvero il Babbo Natale ortodosso.
Le porte di casa sono decorate con foglie di ulivo e in alcuni villaggi, come quello di Kretou Marottou, all’alba del primo giorno dell’anno, la gente del luogo accende delle candele sulle corna dei tori.
In molte abitazioni, la vigilia di Capodanno vengono fatti bruciare i ramoscelli di ulivo che, secondo la tradizione, servono per tenere lontani i folletti pestiferi.
Le famiglie, infatti, si riuniscono davanti al focolare gettando le foglie tra le braci; se queste, bruciando, emettono un crepitio e si girano dall’altro lato, è segno che il nuovo anno sarà propizio.
Infine, altra tradizione molto comune a Cipro è quella della poloustrina, ovvero una piccola somma di denaro che i nonni sono soliti regalare ai nipotini; queste monete, infatti, sono simbolo della vita eterna.
Inoltre, i bambini ricevono i loro regali non sotto l’albero di Natale, com’è nostra consuetudine, ma direttamente sotto il loro letto, per essere trovati e scartati al loro risveglio.
Molte, dunque, sono le tradizioni di quest’isola in occasione delle festività natalizie, per cui sarà molto affascinante immergersi in un’atmosfera altrettanto gioiosa e carica di significato, ma che viene celebrata in modalità così differenti dalle nostre.
Chi desidera optare per questa meta, partendo dall’Italia, non avrà problemi nel trovare diverse soluzioni di viaggio grazie alla compagnia Grimaldi Lines che, con orari diurni o notturni, garantirà la migliore soluzione di viaggio per i turisti.
Natale alle Cycladi
Come abbiamo accennato in precedenza, le celebrazioni dei 12 giorni che includono le feste di Natale, Capodanno ed Epifania, hanno una grande importanza per la religione ortodossa greca; ognuna di queste festività però varia da isola a isola.
Per chi risiede nelle Cycladi, il vento che soffia il giorno di Capodanno ha un significato molto importante: quello che arriva da nord è di buon auspicio, soprattutto se garantisce l’arrivo di una colomba sui tetti delle case.
Se, al suo posto, dovesse presentarsi un corvo, invece, è segno che il nuovo anno sarà nefasto.
Inoltre, in molti villaggi delle Cycladi, la gente che si risveglia il primo giorno dell’anno, ha l’usanza di toccare il volto con un pezzo di ferro; questo gli permetterà di essere sano come un ferro per tutto l’anno.
Cosa si mangia
La tradizione culinaria greca delle festività natalizie è parecchio differente nelle varie isole.
Ad Anafi, per esempio, si ha l’usanza di preparare il koufeto, ovvero il tipo di dolce costituito da mandorle pelate e pezzi di zucca che vengono fatti cuocere in una pentola colma di miele.
A Mykonos, invece, i vicoli dell’isola sono intrisi dagli odori dei dolci tipici della zona come i diples, i foinikia e i kourabiedes; le casalinghe, inoltre, cucinano il lardo di maiale con verdure o cavolo, simboli dell’abbondanza, e la torta di cipolla col formaggio locale chiamato tirovolia e la torta di mele con miele e cannella.
Nell’isola di Naxos si ha invece la tradizione di cucinare il capretto farcito con verdure miste e riso che viene servito sia a Natale che a Capodanno.
Come si festeggia
I riti e i festeggiamenti sono molto sentiti su quest’isola.
A Paros, ad esempio, i bambini intonano i canti religiosi nel pomeriggio della vigilia di Natale e di Capodanno, mentre il giorno che precede l’Epifania, i sacerdoti indossano la stola e tengono in mano la croce e un ramoscello di basilico fresco per benedire e illuminare le case.
Nell’isola di Syros, invece, la vigilia di Capodanno, alcuni danzatori di balli tradizionali indossano i vestiti tipici del luogo e girano per le strade di Ermoupolis, portando una piccola barca nelle mani e intonando canti e inni Syriani.
Infine, a Tinos, il 25 dicembre è consuetudine per le famiglie del villaggio mantenere pulita e addobbata la chiesa, fornendola di candele per tutto il periodo delle celebrazioni.
Il pranzo di Natale, invece, è organizzato dal Kavos, ovvero il capo famiglia, che ospita nella sua dimora solo gli uomini e il parroco del villaggio.
Tutte queste tradizioni fanno del Natale ortodosso in Grecia, una festa tutta da scoprire e ammirare.
Arrivare in ognuna di queste isole non rappresenterà un problema per i turisti, che potranno contare sulle diverse tratte proposte dalla compagnia Grimaldi Lines e scegliere il periodo e l’orario più comodo alle proprie esigenze.
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