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“Arte in Disparte”, l’evento di Pasqua da non perdere a Sassari
La Pasqua è una delle feste religiose più sentite in Italia e basta recarsi, durante la Settimana Santa, in una città o borgo della penisola per assistere a ogni tipo di celebrazioni e rituali mistici. Anche in Sardegna il legame con la Santa Pasqua è molto forte e sono tanti gli eventi che coinvolgono i fedeli, dalla classica Via Crucis del Venerdì Santo, alle processioni dei Misteri e dell’Addolorata rispettivamente il Martedì Santo e il Mercoledì Santo.
A Sassari però ci sono anche altri modi per celebrare la Pasqua e uno di questi è visitare i musei della cittadina in occasione dell’evento “Arte in Disparte”: il Museo Sanna e la Pinacoteca Nazionale sono i due luoghi imperdibili per gli appassionati di arte, che potranno così immergersi tra dipinti e reperti archeologici legati alla storia della città di Sassari e di tutta l’isola.
“Arte in Disparte”: alla scoperta dei tesori del Museo Sanna
Sassari è una cittadina del nord della Sardegna situata su un promontorio calcareo tra la pianura della Nurra e lo splendido Golfo dell’Asinara: per raggiungerla, è possibile acquistare un biglietto per un traghetto Grimaldi Lines approfittando delle tante offerte e sconti previsti ad esempio per gli over 60, per i giovani tra i 12 e i 26 anni, per i nativi o residenti in Sardegna oppure per chi imbarca minibus o camper.
Sassari si è sviluppata su un territorio abitato sin da epoche lontanissime e la presenza di vestigia prenuragiche come dolmen, menhir e domus de janas lo dimostrano; la città ha subito la dominazione di diversi popoli nel corso dei secoli e questo non ha fatto altro che plasmare il patrimonio culturale della città.
Chi ama conoscere le radici del luogo che sta visitando può approfittare delle vacanze di Pasqua organizzate in Sardegna per visitare i musei di Sassari in occasione dell’evento “Arte in Disparte” e non può non partire dal Museo Sanna. Questo spazio espositivo si trova in Piazza Santa Caterina, proprio tra il Palazzo Ducale e la chiesa di Santa Caterina: ad ospitarlo è un edificio che non può certo passare inosservato, con il suo stile chiaramente classicheggiante realizzato nella metà del ‘900.
Il museo prende il nome dal politico e imprenditore Giovanni Antonio Sanna, il quale diede un enorme contributo a realizzare il patrimonio storico-artistico di Sassari donando nel 1875 alla stessa città la sua collezione di quadri e reperti archeologici.
Il Museo Sanna è composto da ben sette sale dedicate a un periodo storico che parte dal Paleolitico e arriva fino all’età classica.
La civiltà nuragica trova moltissimo spazio e questo non può sorprendere perchè non lontano da Sassari, precisamente a Torralba, si trova il nuraghe Santu Antine, da visitare assolutamente in occasione delle vacanze pasquali: la costruzione risale al 1800 a.C. e presenta i resti di un mastio che probabilmente superava i 24 metri di altezza, circondato dalle vestigia di mura e capanne.
Tornando al Museo Sanna, è qui possibile notare ricostruzioni fedeli di strutture a tholos e a corridoio, ma anche uno dei menhir pregevolmente levigati proveniente dal sito di Genna Arrele e reperti rinvenuti presso il tempio nuragico a Monte d’Accodi.
Rimandano generalmente all’epoca preistorica frammenti scheletrici di animali che vivevano milioni di anni fa in Sardegna, resti di una sorta di scodella dove sono raffigurate scene di danze locali, ma soprattutto è presente una sezione dedicata totalmente alla foresta pietrificata di Carrucana. Si tratta in questo caso di un bosco fossile, formatosi tra l’Oligocene e l’epoca del Miocene medio, parte del Parco Paleobotanico dell’Anglona e con tronchi fossili di quelli che in passato dovevano essere cipressi e palme.
L’area museale dedicata al periodo fenicio è ricca di oggetti che rimandavano alla quotidianità dell’antico popolo che, con le loro navi, hanno espanso commerci nel Mar Mediterraneo: non mancano monili in oro, corallo o in pasta vitrea, oggetti di uso comune, scarabei e altri amuleti.
La visita al Museo Sanna non può non portare i visitatori alla sezione dedicata alla dominazione romana sull’isola e gran parte dei reperti proviene dal Parco Archeologico dell’antica colonia di Turris Libisonis: tra oggetti parte di corredi funerari, spiccano in particolare i frammenti di uno dei più antichi mosaici ritrovati nella Sardegna del nord, raffigurante scudi ellittici posti al di sopra di giavellotti.
All’interno del Museo Sanna sono conservati poi oggetti legati alle miniere di Montevecchio Sanna, senza dimenticare la ricchissima collezione etnografica composta da abiti della tradizione sarda in pizzo e velluto, armi, utensili, gioielli e ceramiche decorate.
La Pinacoteca Nazionale di Sassari
Giovanni Antonio Sanna ha donato parte della sua ricca collezione anche alla Pinacoteca Nazionale e una visita in quest’altro museo di Sassari è d’obbligo in occasione dell’evento “Arte in Disparte”. La pinacoteca è nata nel 2008 anche grazie a una serie di donazioni da parte di collezionisti privati: ha sede in quello che era il Convitto Nazionale Canopoleno dei Nobili, restaurato a dovere alla fine del ‘900 per ospitare il nuovo spazio museale.
Prima di esplorare e conoscere i tesori esposti nella Pinacoteca Nazionale di Sassari in occasione della Pasqua, è importante che i visitatori si soffermino sulla struttura stessa dell’edificio, piccolo gioiello architettonico edificato tra il ‘500 e il ‘600 dai Gesuiti. Costruito in pietra tufacea, presenta ambienti abbastanza sobri ed essenziali. Dando un’occhiata alle pavimentazioni, ci si rende conto di quanto lo scorrere del tempo abbia influito sul loro stile: il cotto è il materiale più antico utilizzato, poi sono presenti zone pavimentate in battuto alla veneziana e in marmo, fino ad arrivare alla graniglia apposta nel XX secolo.
Tra le opere d’arte più importanti custodite nella Pinacoteca, catturano maggiormente l’attenzione il Trittico dei Libri realizzato alla fine del ‘300, uno splendido crocifisso in legno policromo risalente al ‘200 (affermandosi di fatto come la più antica opera del museo), la Maddalena dell’artista Andrea Vaccari e la Vergine con Bambino realizzata da Bartolomeo Vivarini.
Ci sono poi altri dipinti, opere principalmente di artisti sardi che operavano tra l’800 e il ‘900, tra i quali Eugenio Tavolara, Stanis Dessy (di cui sono presenti anche pregevoli stampe grafiche), Mario Delitala, Pietro Antonio Manca, Carmelo Floris, Filippo Figari, Giovanni Marghinotti (tra le cui opere spicca La Panattara, con una fanciulla abbigliata come una sposa che vende il pane) e soprattutto Giuseppe Biasi, considerato uno dei maggiori esponenti dell’arte pittorica sarda.
Gran parte dei dipinti esposti nella Pinacoteca Nazionale di Sassari, così come manufatti e sculture risalenti al periodo tra il Medioevo e il ‘900, fanno parte della collezione Panicali Battaglia.
Non si può infine lasciare il museo senza aver ammirato una tavola realizzata nel XV secolo dal Maestro di Castelsardo, uno dei componenti della corrente pittorica sarda con influenze iberiche: lo stile goticheggiante di questa opera ha rappresentato una vera e propria novità nel panorama artistico rinascimentale, sia fiammingo sia italiano.
Per celebrare la Pasqua partecipando all’evento “Arte in Disparte” serve solo imbarcarsi su un traghetto Grimaldi Lines e viaggiare con sicurezza e in totale comodità, approfittando delle sistemazioni a bordo, tra poltrone, cabine, suite o passaggi a ponte.
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