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Sardegna a fine estate: mare più calmo, trekking e sport
Il connubio Sardegna-estate è indissolubile: non c’è infatti persona che non sogni di trascorrere la bella stagione su una delle incantevoli spiagge che punteggiano la lunga costa dell’isola, alcune considerate tra le più belle al mondo da illustri portali del settore turistico.
Eppure, la tranquilla e rilassata atmosfera settembrina che si respira su queste paradisiache baie è idilliaca, essendoci meno turisti rispetto alla stagione estiva.
Lo stesso clima si respira nei borghi dell’isola, dove è più piacevole passeggiare alla scoperta del loro pittoreschi centri storici, soprattutto in occasione di sagre ed eventi folkloristici.
Inoltre, grazie alle giornate soleggiate ma più fresche, settembre è il mese perfetto per scoprire le bellezze naturalistiche della Sardegna, organizzando escursioni che si sposano bene con quella forma di turismo lento molto apprezzata negli ultimi anni.
La soluzione migliore è, dunque, raggiungere l’isola a bordo di un traghetto Grimaldi Lines e imbarcare la propria automobile in modo da poter girare la Sardegna in lungo e in largo in totale libertà.
La Sardegna a settembre tra spiagge ed escursioni nella natura
Il clima a settembre è estremamente gradevole in Sardegna, fresco e soleggiato, con la temperatura del mare che si presta ancora a bagni rinfrescanti.
Non c’è niente di meglio, dunque, che godersi la bellezza e la tranquillità di spiagge da sogno come Liscia Ruji e Cala di Volpe in Costa Smeralda, la spiaggia di Porto Istana a sud di Olbia, La Pelosa a Stintino oppure quelle dell’isola di Tavolara, che si staglia davanti alla costa olbiese come se fosse la schiena di un brontosauro addormentato. Qui, nel cuore della spettacolare Area Marina Protetta di Tavolara e di Punta Coda Cavallo, è possibile godersi le acque cristalline della bianca Cala Brandichini che tanto ricorda i lontani lidi polinesiani e di La Cinta, alle spalle della quale sorge lo Stagno di San Teodoro, solitamente frequentato dagli aggraziati fenicotteri rosa.
Se la spiaggia di Is Piscinas è già in estate selvaggia e poco frequentata, a settembre questo angolo di Costa Verde è una vera delizia per gli amanti dei luoghi remoti. Ampia e lunghissima, sferzata dal vento di maestrale, Is Piscinas sembra un angolo di deserto catapultato in Sardegna, con dune che sfiorano i 100 m di altezza modellate dagli agenti atmosferici e arbusti dai tronchi curiosamente contorti.
Tra le spiagge più belle della Sardegna ci sono quelle affacciate sul Golfo di Orosei, in particolare Cala Luna, Cala Mariolu e soprattutto la splendida Cala Goloritzè che, con la sua iconica guglia di Punta Caroddi, domina un paesaggio caraibico invidiato in tutto il mondo. Il modo migliore per visitare questo tratto di costa orientale della Sardegna è in kayak, un mezzo perfetto anche per scoprire baie meno conosciute come Cala Sisine, Cala Biriola, la spiaggia Biderosa e Cala Gonone.
Un altro modo per scoprire la bellezza incontaminata del Golfo di Orosei è intraprendere il Selvaggio Blu, uno dei percorsi di trekking più famosi ed emozionanti di tutta l’isola e il mese di settembre è l’ideale per percorrerlo.
Questo sentiero, che si può completare in poco meno di 1 settimana, richiede elevata preparazione fisica, dovendo affrontare anche discese in corda e arrampicate: la cornice naturalistica è però incantevole, con il mare del Golfo di Orosei che si alterna all’aspro e selvaggio entroterra del Parco Nazionale del Gennargentu e del Supramonte di Baunei.
Un’alternativa al Selvaggio Blu per chi vuole trascorrere giornate all’aria aperta a contatto con la natura è il Cammino delle 100 Torri, un percorso adatto anche ai camminatori meno esperti: si hanno a disposizione ben 8 percorsi differenti che si snodano lungo la costa dell’isola, punteggiati da decine e decine di torri di avvistamento costruite soprattutto dagli spagnoli a partire dal 1507. Si può, ad esempio, percorrere la Via degli Angeli da Cagliari a Villasimius, la Via Gallura che passa per i graziosi borghi di Castelsardo e Golfo Aranci, oppure la Via Catalana che costeggia la Riviera del Corallo. Quest’ultima via è quella che permette agli escursionisti di visitare le incantevoli Grotte di Nettuno, sviluppatesi almeno 2 milioni di anni fa e oggi divenute uno degli ambienti ipogei più vasti di tutta Europa, con sale adornate da stalattiti e stalagmiti dalle forme stravaganti, un lago sotterraneo e persino una spiaggetta.
Visite nell’entroterra sardo e partecipazione a eventi stagionali
In estate si tende maggiormente a trascorrere le proprie vacanze lungo la costa, spesso dimenticando quanto l’entroterra sardo abbia da offrire in termini di storia, archeologia e cultura. Quando le giornate sono più fresche e più corte, come accade a settembre, diventa più facile e piacevole visitare il cuore dell’isola: ad esempio, nella valle del Mannu, a due passi da Barumini, si trova il nuraghe Su Nuraxe, dichiarato Patrimonio dell’UNESCO e risalente al 1500 a.C.
Tra Oliena e Dorgali, nel cuore del complesso montuoso del Supramonte, si trova invece Tiscali, l’arcaico villaggio nuragico nascosto in una dolina, raggiungibile dal paesino barbaricino di Oliena attraverso il Sentiero dei Carbonai.
Come non citare poi il patrimonio minerario della Sardegna, visitabile percorrendo la Costa Verde tra Capo Frasca e Capo Pecora oppure il territorio attorno a Iglesias. Tra i siti imperdibili da scoprire nelle fresche giornate di settembre ci sono la Miniera di Montevecchio, il villaggio minerario di Ingurtosu e il suggestivo Porto Flavia, tutto parte del Parco Geominerario della Sardegna.
Nel patrimonio culturale dell’isola rientrano non solo i musei e i siti archeologici di cui l’isola è ricca, ma anche il folklore e le tradizioni millenarie tramandate da secoli in questo angolo di Mediterraneo, le quali trovano espressione in sagre e feste settembrine da non perdere.
Ad esempio l’Autunno in Barbagia, a cui Grimaldi Lines dedica un’offerta vantaggiosissima con tanto di sconto pari al 20% sul biglietto di partenza, è una delle manifestazioni più attrattive del periodo, grazie alla quale si valorizzano i costumi, gli usi, la gastronomia e l’artigianato della Barbagia.
L’evento, che si protrae fino a dicembre inoltrato, inizia il 6 settembre, mese che coinvolge alcuni dei più pittoreschi borghi della Sardegna, a partire da Bitti. Situato vicino alla nota area nuragica di Romanzesu, il paese ha una lunghissima tradizione nel canto tradizionale “a tenore”, dichiarato Patrimonio Immateriale dell’UNESCO: è d’obbligo una visita al Museo Multimediale dedicato a questa arte, ma anche alla civiltà contadina del posto.
Autunno in Barbagia coinvolge a settembre Oliena, fondato secondo la leggenda da un gruppo di fuggiaschi troiani e culla dell’eccellenza vitivinicola del Cannonau Nepente; Sarule, dove l’8 settembre si svolge la festa in onore di Nostra Signora di Gonare
presso l’omonimo Santuario e Austis. Quest’ultimo borgo, famoso per le oscure maschere carnevalesche di Sos Cologanos, si anima a settembre con la festa di Sant’Antonio da Padova, con il su ballu tundu de su chintorzu ad allietare le serate danzanti.
Da non perdere, infine, la Corsa degli Scalzi nella borgata di San Salvatore di Sinis a Cabras, con una monumentale processione di uomini vestiti di bianco che corrono a piedi nudi scortando il simulacro di San Salvatore, ma anche il Sa Costa Antiga Cerexina, ossia la celebrazione dell’antico matrimonio sardo a Selargino, a due passi dal centro di Cagliari.
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