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Presepi Viventi a Palermo per l’Epifania
Il periodo natalizio è uno dei momenti dell’anno più di ricco di eventi, con celebrazioni che rievocano tradizioni e riti ancestrali mai dimenticati. Coloro che decidono di trascorrere le vacanze natalizie a Palermo, avranno l’occasione di vivere un’atmosfera di festa vivace e gioiosa, tra mercatini, presepi viventi e folkloristiche processioni religiose che coinvolgono l’intera cittadinanza e non solo.
Se si decide di raggiungere Palermo a bordo di uno dei traghetti Grimaldi Lines, è possibile anche imbarcare il proprio veicolo, così da potersi spostare dal capoluogo siciliano alla volta di borghi vicini come Gangi, dove si svolge uno dei presepi viventi più belli di tutta Europa.
I presepi viventi a Palermo
I molti popoli che hanno esercitato il loro dominio a Palermo, dai romani agli arabi fino agli spagnoli, hanno lasciato una traccia indelebile nell’urbanistica e nelle architetture della città siciliana e molti siti sono stati dichiarati Patrimonio dell’UNESCO. Tra questi c’è la Cappella Palatina, realizzata nel XII secolo e decorata con splendidi mosaici bizantini dorati, tra i quali il Cristo Pantocratore. La cappella si trova all’interno del Palazzo dei Normanni, antica fortezza araba del IX secolo, dal cui tetto la Befana si esibisce in una divertente e scenografica discesa acrobatica ogni 6 gennaio. Questo spettacolo a cielo aperto emoziona e diverte intere famiglie, affascinate dal rocambolesco tentativo della vecchina di andare in pensione. Ad arricchire l’evento sono organizzati spettacoli teatrali, esibizioni di abili trampolieri e scenografiche danze aeree.
Dal punto di vista strettamente religioso, l’Epifania è il giorno in cui i Re Magi, Melchiorre, Baldassarre e Gaspare giungono dal Bambinello per omaggiarlo di incenso, mirra e oro: questo solenne episodio viene rievocato nei presepi viventi che vengono organizzati a Palermo e nei suoi dintorni, a partire da quello del quartiere Bonagia, allestito dall’associazione dedicata alla Madonna del Buon Consiglio. Tanti animali, costumi d’epoca e antichi mestieri contribuiscono a realizzare una piccola Betlemme nel cuore di Palermo, all’ombra del settecentesco Palazzo Bonagia realizzato in rococò siciliano, distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale e di cui restano visibili il prospetto di Nicolò Palma e il bellissimo scalone a tenaglia in marmo di Castellammare del Golfo.
Tra gli altri presepi viventi di Palermo meritano una menzione “U cantu di Natale” allestito nell’atrio dell’antiuco Convento dello Spirito Santo, nei pressi della Chiesa di Santa Rita tra la Fontana Pretoria e la Cattedrale, visitabile fino al 5 gennaio, ma soprattutto quello dell’Arenella. Quest’ultimo, organizzato dalla Parrocchia di Sant’Antonio da Padova, è uno dei rari presepi viventi realizzato praticamente sul mare, sulla spiaggia vicino a Via della Leva: tutti i figuranti, che indossano abiti tradizionali realizzanti dagli stessi parrocchiani, ricreano scene di vita di 2000 anni fa e riportano in vita mestieri ormai dimenticati. La grotta della Natività è collocata tra via Giuseppe Lo Casto e Via della Leva ed è qui che il 6 gennaio giungono i Magi provenienti dall’Oriente.
Il presepe vivente di Gangi
Chi si trova a Palermo in occasione nella settimana che precede la festività dell’Epifania non può farsi mancare l’occasione di visitare il bellissimo borgo di Gangi, distante 118 km da Palermo: qui, tra le vette delle Madonie, si svolge quello che è stato definito uno dei presepi viventi più belli di tutta Europa. Ciò che colpisce di questa rappresentazione, a cui partecipano più di 200 attori tra mercanti, pastori, soldati romani, suonatori e viandanti, sono i quadri teatrali che vengono realizzati per rievocare le atmosfere di Nazareth e Betlemme. I visitatori si ritroveranno, ad esempio, davanti all’Annunziazione da parte dell’Arcangelo Gabriele, alla nascita di Gesù Bambino sotto l’arco della Torre Normanna e alla fuga della Sacra Famiglia da Nazareth.
Anche Carini, distante da Palermo 85 km, ha il suo presepe vivente, contraddistinto da un sofisticato tocco barocco: qui le atmosfere sono tipicamente rinascimentale e sontuose e ogni scena rievoca opere d’arte quali la Natività Mistica del Botticelli e il Tondo Doni di Michelangelo.
Il presepe vivente di Carini si svolge tra le mura del Castello arabo-normanno, interessato da una tetra leggenda che stride con il sereno clima natalizio: si narra infatti che la fortezza sia infestata dal fantasma della baronessa di Carini, uccisa da suo padre per essere stata scoperta con il suo amante. L’omicidio è avvenuto il 4 dicembre del 1563 e si sussurra che ogni anno, nell’anniversario del truce delitto, compaia sulle mura del Castello di Carini l’impronta insanguinata della baronessa morente.
Epifania tra mercatini, processioni e riti ancestrali
Tornando a Palermo, passeggiando tra le sue antiche strade alla scoperta dei suoi monumenti più iconici, è facile imbattersi in mercatini natalizi quali la Cittadella del Natale sotto gli archi di Piazzale Ungheria oppure in quelli di Corso Cavour e della vicina Piazza Castelnuovo, proprio all’ombra del luccicante Albero di Natale. Non c’è luogo migliore per degustare tutti i dolci natalizi che si gustano a Palermo in questo periodo dell’anno: tra le leccornie da assaporare assolutamente ci sono il bucellato, la cassata, il torrone all’arancia o bianco e i biscottini Nucatoli a base di fichi secchi oppure di miele e mandorle. Impossibile non fare incetta anche di cannoli, della cobaita e delle immancabili paste di mandorle, nate nel 1100 nel Convento della Martorana, da accompagnare con alcune eccellenze vitivinicole dell’isola come la Malvasia di Lipari, il Marsala, il Moscato e lo Zibibbo di Pantelleria.
Il 6 gennaio a Palermo si svolgono due riti antichissimi impossibile da perdersi, soprattutto per coloro che vogliono conoscere più a fondo il folklore e le tradizioni della città. La processione del Bambinello della Gangia anima il quartiere della Kalsa, dal nome dell’antica cittadella fortificata voluta dall’Emiro: si svolge nel tardo pomeriggio e vede la statua di Gesù Bambini sfilare su un ricco fercolo del ‘700, accompagnato da fuochi d’artificio e i figuranti del presepe vivente, Re Magi compresi.
La storia legata al Bambinello della Gangia è molto affascinante e racconta di Fra Massimiliano, il quale decide di lasciare Gerusalemme per tornare a Palermo portando con sé la statua dei Gesù Bambino.
Dopo aver riposto il simulacro in una scatola rivestita di avorio, si imbarca su una nave, ma una tempesta porta l’equipaggio ad alleggerire l’imbarcazione buttando in mare tutto il carico, Bambinello compreso. Miracolosamente però la scatola con il simulacro si arena davanti al porto di Sant’Erasmo, ma nessun pescatore fu in grado di recuperarla, eccetto un gruppo di frati. Il Bambinello fu così trasportato nella Chiesa della Gangia e qui benedetto la vigilia di Natale del 1729: in passato si portava il simulacro nelle case degli ammalati e tanti furono i miracoli a esso attribuiti.
L’altro rito da non perdere è la benedizione dell’acqua nella Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglia, chiamata anche Martorana: qui, in una delle più belle chiese bizantine di tutta Italia, si svolge la Festa della Teofonia con la benedizione dell’acqua, simbolo di mari e fiumi, con lo scopo propiziatorio di favorire una buona pesca.
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