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Fiere e sagre in Sicilia: una tradizione autentica
Quando si parla di patrimonio culturale di un Paese o una città, si intende ben più della quantità di musei e gallerie d’arte presenti: in esso, infatti, è compreso il bagaglio di tradizioni, folklore, lingue, costumi e cucina che caratterizzano l’anima di un determinato territorio.
La Sicilia è una terra antica dove le sagre e le feste popolari fanno parte del patrimonio culturale di questa regione che, nel corso dei secoli, è stata plasmata da Greci, Romani, Bizantini, Arabi e Normanni.
Non si può dire di conoscere davvero la Sicilia senza aver partecipato e assistito a uno degli eventi più caratteristici che si svolgono sul territorio nel corso dell’anno: salire a bordo di un traghetto Grimaldi Lines è la soluzione migliore per raggiungere l’isola, tra comfort e servizi per tutta la famiglia. A tal proposito, l’offerta “riduzione bambini” permette di usufruire di un importante sconto del 50% per i minori con un’età compresa tra i 3 e i 12 anni.
Le feste patronali più importanti dell’isola
Non c’è mese in cui in qualche angolo della Sicilia non si svolga una sagra o una festa, dedicate dunque a una tipicità culinaria oppure al santo patrono. In ogni caso, i periodi più favorevoli per viaggiare in Sicilia per respirare le tradizioni più autentiche dell’isola sono l’estate, il mese di ottobre e l’inizio dell’inverno: in questi periodi dell’anno si è quasi certi di imbattersi in qualche processione, rievocazione storica o degustazione delle leccornie tipiche siciliane.
Le due città principali della Sicilia sono il capoluogo Palermo e Catania ed entrambe celebrano in maniera grandiosa e sentita le loro patrone, rispettivamente Santa Rosalia e Sant’Agata.
A Palermo il cosiddetto “Festino di Santa Rosalia” si organizza da più di 4 secoli, con il centro storico che si accende di luci e musica, per fare da cornice alle tante processioni in programma, tra le quali l’Acchianata che porta i fedeli a salire sul Monte Pellegrino per raggiungere il Santuario. Dalla cima del “più bel promontorio al mondo”, come lo ha definito Goethe, si gode di una vista spettacolare su Palermo e la sottostante spiaggia di Mondello.
La festa di Sant’Agata a Catania prevede anch’essa una lunga processione che tocca i luoghi storici della città situata ai piedi dell’Etna, con Piazza Duomo come punto di partenza e di arrivo. Proprio qui, davanti all’iconica Fontana dell’Elefante, si erge la Cattedrale dedicata alla patrona costruita in barocco siciliano: le sue reliquie sono proprio in chiesa, dove riposa anche il musicista Vincenzo Bellini.
Restando in materia religiosa, non si può non citare tra le feste più caratteristiche della Sicilia anche U Ballu di Diavoli nel borgo di Prizzi, situato nella Valle del Sosio in provincia di Palermo. Si tratta di una rappresentazione della lotta tra il bene e il male che si svolge ogni anno la domenica della Santa Pasqua: il ballo è, appunto, quello di figuranti vestiti da diavoli, che si muovono freneticamente attorno ai simulacri del Cristo Risorto, della Vergine Maria e degli Angeli. Ai fedeli che assistono alla scena vengono offerti i i tipici cannateddi, tipici dolcetti pasquali decorati con l’uovo sodo.
Il momento clou dell’evento è la cacciata dei diavoli per mano degli Angeli, con il successivo emozionante incontro tra le statue di Gesù e la Madonna con il suo manto celeste.
Nel catanese invece, precisamente ad Aci Trezza lungo la Riviera dei Ciclopi, va in scena a giugno U Pisci a Mari, una sagra antichissima che affonda le radici al 1750. Si tratta di una tradizione collegata ai festeggiamenti in onore del patrono San Giovanni Battista: il rito vede impegnati 6 pescatori che, con le loro vesti scarlatte, danzano nel centro di Aci Trezza chiedendo a tutti la benedizione per la prossima uscita in mare.
I pescatori proseguono, sempre ballando, verso il porticciolo per iniziare la pesca, in rappresentanza della lotta dell’uomo contro le forze del mare.
Le sagre in Sicilia tra sapori autentici e antiche tradizioni
Uno dei piatti più rappresentativi della Sicilia è il cannolo e quale occasione migliore per gustarlo se non in occasione della sagra a lui dedicata a maggio a Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo. Si narra che questo dolce a base di cialda croccante e crema di ricotta abbia origini arabe, con le concubine che lo preparavano all’interno degli harem.
In ogni caso, i visitatori potranno aggirarsi tra stand gastronomici dove i cannoli sono preparati da esimi pasticceri al ritmo della musica folk, per poi partecipare alle visite guidate organizzate per l’occasione alla scoperta delle bellezze del borgo di origini arbëreshë.
Altrettanto celebre è il pistacchio di Bronte, il cosiddetto “oro verde della Sicilia”, declinato nelle più varie preparazioni culinarie sull’isola, a partire dalla granita con la brioche.
Nel borgo alle falde del vulcano Etna, nel cuore del lussureggiante Parco dei Nebrodi, si svolge a ottobre una sagra che celebra questo prodotto, tra spettacoli, danze e canti. È un’occasione da non farsi sfuggire se si vuole conoscere meglio il luogo legato addirittura all’ammiraglio Nelson, dichiarato proprio duca di Bronte da Ferdinando I.
Tra le cose da vedere, non può mancare una visita al Museo del Pistacchio Verde di Bronte che, con un’esperienza interattiva, trasporta il visitatore nel mondo di questo frutto, dalla coltivazione alla lavorazione.
Un altro paese situato nel Parco dell’Etna è Zafferana Etnea, nota principalmente per due eccellenze gastronomiche: lo zafferano e il miele. Per conoscere meglio questi prodotti, non c’è niente di meglio che raggiungere il borgo in occasione dell’Ottobrata Zafferanese. Non c’è strada del borgo che non ospiti uno stand gastronomico, senza contare gli eventi musicali, le rappresentazioni teatrali e i laboratori che animano Zafferana Etnea per l’intero mese di ottobre.
Non c’è dolce siciliano che non includa le mandorle e Agrigento lo ricorda ai turisti che la visitano a febbraio, quando va in scena la Sagra del Mandorlo in Fiore. Si tratta di una festa che accoglie la prossima primavera, profumando l’aria di biscotti, latte e paste di mandorla, vere e proprie ricariche energetiche prima di visitare la meravigliosa Valle dei Templi.
Durante la sagra sono organizzate anche cortei danzanti, esibizioni folkloristiche, suggestive fiaccolate notturne e sfilate con i caratteristici e colorati carretti siciliani.
Raggiungendo la Sicilia con un traghetto Grimaldi Lines e imbarcando il veicolo in base alle regole previste e alle disposizioni del comandante della nave, è facile girare in lungo e in largo per l’isola alla scoperta delle feste più caratteristiche del posto. Tra queste non si può dimenticare la Sagra dei Pupi dei Pane a Campofranco in provincia di Caltanissetta: nel mese di luglio, in concomitanza con la festa di San Calogero, si celebrano queste tipiche marionette parte dell’arte teatrale siciliana dell’Opera dei Pupi. Le rappresentazioni vedono protagonisti personaggi della corte di Carlo Magno, con dame e armigeri, allietando sia bambini che gli adulti.
Durante la sagra di Campofranco i devoti donano al santo un pane dalle forme umane, per chiedere una grazia o ringraziarlo per l’aiuto ricevuto. Segue poi il rito dello spinnutu, ossia la distribuzione degli stessi pani ai fedeli, dopo essere stati benedetti.
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