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Cosa vedere in un weekend a Porto Torres
Porto Torres è uno dei porti principali della Sardegna: i traghetti Grimaldi Lines lo collegano con il porto di Civitavecchia, dal quale imbarcarsi su navi molto apprezzate per la loro modernità, sicurezza e velocità. Non c’è mezzo migliore per raggiungere la Sardegna e in particolare Porto Torres, cittadina piacevole da visitare grazie al suo patrimonio archeologico, punto di partenza ideale per visitare il nord della Sardegna e le sue splendide spiagge.
Porto Torres, incastonata tra la pianura della Nurra e rilievi tra cui il Monte Alvaro, si affaccia sul Golfo dell’Asinara e fa parte del Parco Nazionale dell’Asinara, con l’omonima isola raggiungibile proprio da Porto Torres, scrigno di tesori e antiche pagine di storia.
Alla scoperta della storia più antica di Porto Torres
La città di Porto Torres è stata fondata da Giulio Cesare nel 45 a.C., che battezzò il nuovo centro come Turris Libisonis, in riferimento a una torre esistente eretta da una popolazione locale. Il porto si sviluppò velocemente, affermando la sua importanza commerciale e strategica anche in epoche successive.
I resti dell’antica Turris Libisonis sono oggi visibili presso l’omonima area archeologica, dove si scorgono i resti di tabernae (botteghe di artigiani), strade lastricate e di numerosi stabilimenti termali tra i quali le Terme Centrali. Di questo complesso termale, chiamato anche Palazzo del Re Barbaro, si conservano ancora i resti di eleganti mosaici.
Tra le domus dell’antica Turris Libisonis, spiccano quella di Orfeo, raffigurato in un mosaico mentre suona la lira circondato da animali e la domus dei mosaici ricca di decorazioni a tema marino.
Gran parte dei reperti qui rinvenuti sono oggi custoditi nel vicino Museo Archeologico Nazionale dell’Antiquarium Turritano. Il materiale custodito è molto interessante, in particolare i reperti rinvenuti nelle necropoli poco lontane dal centro di Porto Torres, tra cui anfore, branzi, monete, la statua marmorea di un togato, una maschera raffigurante un Satiro, gioielli, iscrizioni e un’ara dedicata al dio egizio Bubastis del 35 d.C.
Chi vuole approfondire la storia più antica del territorio narrata nel museo archeologico, può raggiungere proprio le necropoli di Su Crucifissu Mannu, un sito ipogeo dove sono conservate almeno 22 domus de janas, tombe del periodo compreso tra il IV millennio a.C. e il III millennio a.C., utilizzate peraltro anche in epoca prenuragica e romana. Gli ambienti comunicano tra loro e presentano gradini, colonne, bassorilievi e decorazioni ricche di simboli ancestrali. Nelle necropoli sono state rinvenute molte ceramiche, vasi, idoli raffiguranti la Dea Madre e persino un cranio trapanato con arcaici metodi medico-chirugici.
Porto Torres e la storia dei suoi santi patroni
Il simbolo principale di Porto Torres da vedere assolutamente durante un weekend, è la Torre Aragonese, sita vicino al porticciolo turistico.
Questo edificio ottagonale, che sfiora i 14 m di altezza, è stato edificato nel 1323 dagli spagnoli per volere di Alfonso V d’Aragona, con lo scopo di difendere la cittadina dai pirati del mare. Progettato dal Carroz, ha 3 piani, dove trovano posto la cisterna, un alloggio e la terrazza con tanto di feritoie.
Il principale edificio di culto di Porto Torres è la Basilica di San Gavino, situata in cima al Monte Agellu sui resti di una necropoli paleocristiana e di due chiesette, adesso parte integranti della cripta. Si tratta della più grande chiesa romanica di tutta la Sardegna, con un portale tardo gotico che introduce a un ambiente soffuso, rischiarato dalla tenue luce che filtra dalle monofore, evidenziando la bellezza delle colonne in marmo e in granito rosa provenienti da siti romani e bizantini.
All’interno della chiesa si trova un sontuoso catafalco in legno del XVII secolo, impreziosito dalle statue seicentesche dei martiri Gianuario, Proto e Gavino, ai quali è dedicata la suggestiva Festha Manna che anima Porto Torres dal 7 al 9 giugno. Le stesse statue, in questa occasione molto sentita dai turritani, vengono portate in processione il 3 maggio alla volta della Chiesa di San Gavino a Mare o di Balai Vincino, un piccolissimo edificio bianco situato nei pressi della sabbiosa spiaggia di Balai, tra alte scogliere, fiori colorati e palme.
La chiesa è stata costruita nel luogo in cui, secondo la tradizione cristiana, furono rinvenuti i corpi dei martiri. I santi furono infatti prima decapitati dove sorge ora la chiesa di Santu Bainzu Ischabizzaddu (o di Balai Lontano) e poi gettati crudelmente in mare.
L’8 giugno le statue dei martiri sono riportate nella Basilica di San Gavino: la Festha Mannu si conclude, il 21 giugno, con il divertente Palio di Santu Bainzu, con cavalieri e abili amazzoni che si sfidano a centrare più anelli possibili.
Escursioni da fare a Portro Torres
Il Ponte Romano è una delle tappe imperdibili di un tour a Porto Torres nel weekend: si trova vicino alla Batteria Antinave e, dal I d.C. solca il Rio Mannu con le sue sette arcate in calcare. Il ponte è stato costruito nell’epoca di Tiberio, con lo scopo di collegare l’antica Turris Libisonis con la pianura della Nurra, le sue cave e campi di frumento.
Da Porto Torres si possono poi organizzare escursioni alla volta di Monte a’Accodi e il suo altare preistorico, considerato la più antica costruzione di tutta Italia: si trova proprio sulla strada che porta a Sassari e risale al 2700 a.C. A differenza di ziggurath simili tipici della Mesopotamia, quello di Monte d’Accodi è stato costruito in pietra. Tutto intorno è possibile scorgere vestigia pre-nuragiche, tra cui un menhir alto più di 4 m, un dolmen e due pietre raffiguranti presumibilmente la luna e il sole.
Chi non vuole rinunciare a trascorrere qualche ora in spiaggia, può optare per quella di Platamona a circa 7 km da Porto Torres: si tratta di un lunghissimo arenile di sabbia grossa mista a frammenti di conchiglie che, passando per il grazioso paese di Sorso immerso tra uliveti e vigneti, arriva fino a Castelsardo, uno dei borghi più pittoreschi d’Italia, sito lungo la Costa Paradiso all’ombra del Castello Doria.
Non si può lasciare Porto Torres senza raggiungere l’antistante isola dell’Asinara, vero e proprio paradiso naturale della biodiversità, con almeno 678 specie di piante endemiche e l’asinello albino come simbolo indiscusso. Si attracca al porticciolo di Cala Reale, dove si trova peraltro il CRAMA, un centro di cura e recupero delle tartarughe marine.
Sull’isola si trovano anche il carcere di massima sicurezza abbandonato in località Fornelli e un bunker, dove fu rinchiuso il terrorista e mafioso Riina, non lontano da una casetta rossa dove i giudici Borsellino e Falcone trascorsero le vacanze estive nel 1985, ultimi attimi di serenità prima degli attentati mortali che subiranno dopo qualche anno.
Con Grimaldi Lines raggiungere la Sardegna è facile e conveniente: basta visitare il sito della compagnia navale per visionare tutte le tariffe e le offerte presenti, per poi acquistare il biglietto online, via mail oppure chiamando il Call Center, ricevendo tutta l’assistenza possibile per rendere il viaggio sereno e senza sorprese.
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