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In kayak nel Golfo di Orosei
Il Golfo di Orosei in Sardegna è una delle zone più incantevoli non solo dell’isola stessa, ma di tutto il mondo: lungo la costa centro-orientale affacciate su questo mare cristallino, che si svela agli occhi con tonalità turchesi e azzurri quasi iridescenti, si aprono spiagge e baie tra le più belle del pianeta, spesso irraggiungibili a piedi ma solo via mare.
Usare il kayak per scoprirle e curiosare all’interno di grotte marine che, come scrigni, celano tesori preistorici, è il modo migliore per conoscere a fondo il Golfo di Orosei, peraltro in un modo sostenibile e green.
Per scoprire spiagge come Cala Golorizé, Cala Luna, Cala Mariolu, oppure grotte come quella del Bue Marino, basta raggiungere la Sardegna con un traghetto Grimaldi Lines, approfittando delle tante offerte tra le quali lo sconto del 20% sul ticket per i passeggeri che hanno più di 60 anni oppure del 50% sui bambini che hanno meno di 12 anni.
Da Cala Goloritze alla Grotta del Fico
Il kayak è un mezzo che ha molti vantaggi, primo fra tutti quello di poter scoprire la costa sarda da una prospettiva molto differente, ossia dal mare. Ci si ritrova a remare in un’atmosfera che riconcilia totalmente con la natura, lontano dal turismo di massa che spesso colpisce queste zone.
In kayak si ha poi l’opportunità di scoprire calette sconosciute o pressoché irraggiungibili a piedi, ritrovandosi in luoghi ameni e isolati, che preservano la loro assoluta bellezza incontaminata.
L’escursione in kayak nel Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu non può non avere come tappa Cala Goloritzè, considerata una delle baie più belle al mondo, alla quale è più facile arrivare via mare.
Ammirarla da lontano, con l’acuminata Punta Caroddi a dominare questa caletta formata di bianchi sassolini, non ha prezzo: non si fatica a credere alla leggenda secondo la quale Cala Goloritzè sia stata il rifugio segreto di sirene innamorate, che magari si celavano al di sotto dell’arco che, dalla falesia rocciosa, si getta direttamente nel mare cristallino.
Spostandosi verso nord, si raggiunge Cala Mariolu, spiaggetta situata anch’essa all’ombra di un’alta falesia, composta da sabbia finissima e sassolini tondeggianti rosa, verdi e bianchi. Si narra che la baia fosse in passato frequentata da una foca birichina che rubava il pesce ai pescatori provenienti da Ponza, motivo per il quale è chiamata Mariolu. Probabilmente in kayak non si avvisterà alcun mammifero marino, ma la bellezza di questa spiaggia è sbalorditiva.
Il tour in kayak del Golfo di Orosei prosegue alla volta della Grotta del Fico, uno dei gioielli dell’Ogliastra sito nel cuore del Baunei. Non tutti conoscono questo complesso carsico al quale si può accedere esclusivamente via mare, con l’ingresso posto a circa 7 mt di altezza sulla superficie acquea. Il suo nome rimanda alla presenza di una pianta di fico che si ergeva, all’epoca della scoperta nel 1957, proprio davanti all’antro della grotta: oggi non resta più nulla del fico distrutto da una violenta mareggiata, se non il resto delle sue radici ancora ben visibili lungo il costone.
Vale la pena lasciare il kayak per visitare la grotta, dove si celano cascatelle, colonne in calcare dalle forme bizzarre, stalattiti, stalagmiti e soprattutto un pozzo che sfocia direttamente in mare: si dice che da qui, i primi esploratori, scorsero un gruppo di foche nuotare indisturbate.
In kayak alla volta di Cala Luna
Passando per Cala Birìala, spiaggetta di origine franosa alle spalle della quale anche dal mare si può scorgere un rigoglioso boschetto di lecci e ginepri secolari, si arriva a Cala Sisine. Prima però vale la pena soffermarsi presso le Piscine di Venere, uno degli angoli più selvaggi e meno conosciuti del Golfo di Orosei.
Si tratta di un angolo paradisiaco, che non a caso omaggia nel nome proprio la dea della bellezza. Alte falesie punteggiate dalla macchia mediterranea incorniciano una spiaggetta talmente piccola che, nelle giornate di alta marea, scompare. Le acque sono straordinariamente trasparenti, anche per la presenza di una sorgente sotterranea di acqua dolce che sfocia proprio in mare.
Le Piscine di Venere sono raggiungibili solo in kayak, a meno che non si voglia percorrere il difficile, seppur spettacolare, percorso di trekking Selvaggio Blu.
Cala Sisine è probabilmente meno nota rispetto ad altre del Golfo di Orosei, ma non meno affascinante. In passato era chiamata Portu ‘e Sisine perché da questa spiaggia idilliaca ai piedi della Serra Ovra, si imbarcava il carbone. Remando attorno a Cala Sisine, verso sud, è facile scorgere delle grotte, seppur coperte da fitti ginepri.
Si dice che durante la Seconda Guerra Mondiale un sottomarino trovò riparo nelle acque turchesi che bagnano Cala Sisine.
L’escursione alla scoperta del Golfo di Orosei in kayak procede verso la spettacolare Cala Luna, passando per la Grotta del Cormorano. La spiaggia, set di numerosi film tra i quali “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” della Wertmüller, è chiamata così perché in passato i pastori, per raggiungerla, dovevano percorrere una strada piuttosto lunga, come se stessero andando sulla Luna appunto.
Le atmosfere polinesiane di questa baia appaiono ancora più evidenti in kayak, con la sabbia dorata e la vegetazione mediterranea che corona le falesie che la incorniciano. Se si necessita di un po’ di riposo, basta raggiungere la caletta, lasciare per un momento l’imbarcazione e rifugiarsi all’ombra delle grotte che si affacciano direttamente sulla spiaggia.
Dalla Grotta del Bue Marino a Cala Ginepro
La prossima tappa è la Grotta del Bue Marino che, estendendosi per 70 km, si conferma come il più lungo complesso carsico di tutta Europa. L’esplorazione guidata porta i visitatori in un regno sotterraneo fantastico, dove le formazioni calcaree prendono forme stravaganti, come nella Stanza dei Candelabri o in quella degli Organi. La Stanza degli Specchi svela un antro occupato da laghetti salati dove i riflessi dell’acqua svelano pareti di color alabastro. La Stanza delle Spiagge è invece il luogo dove correnti di acqua dolce confluiscono nella grotta.
Una delle tappe imperdibili del Golfo di Orosei, da visitare rigorosamente in kayak, è Cala Ginepro, alla quale si arriva passando per la frazione di Cala Gonone, famosa soprattutto per raggiungere le spiagge del Golfo di Orosei e per il suo Acquario ricco di specie marine del Mediterraneo, ma anche dei Tropici e dell’Amazzonia.
Cala Ginepro è una spiaggia a mezzaluna racchiusa dalle scogliere, tanto da apparire quasi come una limpida piscina naturale, con l’arenile di ciottoli misto a sabbia che si stende all’ombra del promontorio Punta Muxi.
Chi ama fare snorkeling, può tuffarsi dal kayak all’altezza della spiaggetta di Sa Mattanosa, separata da Cala Ginepro da un gruppo di scogli in granito, sperando di incontrare nel fondale marino qualche timida tartaruga.
Partire per la Sardegna con una nave Grimaldi Lines significa regalarsi un viaggio tranquillo, sicuro e soprattutto rilassante, tra i tanti servizi presenti adatti ai bambini e agli adulti, ma soprattutto grazie alle comode sistemazioni a bordo, tra poltrone, passaggio a ponte, cabine esterne e interne.
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