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Mediterraneo rupestre
di Carlos Solito
Viaggio nella Puglia che dà le spalle al mare e punta all’intimità carsica del paesaggio, dove le campagne sprofondano nelle gravine zeppe di piante officinali e i segni di una sorprendente civiltà rupestre.
La Puglia è tra le regioni del Mediterraneo caratterizzate da un paesaggio carsico. Sull’altipiano delle Murge, in un particolare areale della provincia di Taranto -meglio noto come la Terra delle Gravine, protetto daun Parco Naturale Regionale- l’acqua ha eroso e scolpito, in milioni di anni, squarci nel terreno calcareo. Veriepropri “canyon nostrani”, noti come gravine, scanditi da larghe anse la cui grandezza può variare da pochecentinaia di metri a chilometri, con profondità notevoli. Oltre alla biodiversità, queste morfologie, caratterizzateanche da grotte e caverne, hanno ospitato nel Medioevo una fiorente civiltà rupestre.
Il viaggio verticale
L’apoteosi sotterranea di questo mondo è sicuramente la cittadina di Mottola, a una quarantina di chilometri anordovest dal capoluogo magnogreco. Appollaiata su un balcone panoramico affacciato sull’intero Golfo di Taranto, il suo territorio è una storia scritta nella roccia per l’impressionante presenza tra le lussureggianti gravine di Casalrotto e Petruscio-di una grande varietà di villaggi ipogei che compongono un sistemacavernoso nella roccia. Nuclei abitativi, celle monastiche, scalinate, vasche, impluvi e la grandeur -decine di chiese rupestri affrescate con coloratissime Madonne orientaleggianti e Cristi pantocratori: vere e propriepinacoteche bizantine che vanno dal X al XIV secolo d.C. Si parte dalla chiesa rupestre di San Gregorio scavata originariamente intornoal IX-X secolo d.C. con lo straordinario affresco del Pantocratore. Il percorsosotterraneo delle cosiddette Grotte di Dio continua dentro il villaggio di Casalrotto, nella chiesa rupestre di Sant’Angelo disposta su due livelli sotterranei tra i quali sipossono apprezzare le Deesis. Nella vicina Massafra, il buen retiro ipogeo per antonomasia è la gravina della Madonna della Scala con l’omonimo santuario del 1731. La monumentale scalinata, 125 gradini, conduce alla cripta della Buona Nuova con gli affreschi della dedicataria, del Cristo Benedicente alla greca e del trittico con Santa Lucia, San Vito e Santa Caterina. Il villaggio rupestre, di epoca medievale, è immerso nella macchia mediterranea, tra fiori d’acanto e antri, come la caverna del Ciclope e la cosiddetta farmacia del Mago Greguro.
Tra caverne e terrecotte
Il nostro itinerario delle vertigini continua a una ventina di chilometri a est di Taranto, a Grottaglie con lo storico Quartiere delle Ceramiche dominato dal grande castello Episcopio. Le botteghe figuline, tanto semplici all’esterno quanto ricche di decori all’interno, sono un labirinto di antichi laboratori e grotte. Tra vecchi forni alegna e bacheche, si affolla un’incredibile moltitudine dicapasoni, maschere, piatti, fiaschi, zuppiere, fischiettidalle forme più svariate come il carabiniere e buffi animaletti, salvadanai, pupe, ciarle, perfette riproduzioni dell’arte magno greca e spettacolari presepi che ogni anno valgono una mostra. Attraverso un intricato dedalodi viuzze si raggiunge piazza Regina Margherita dove si affacciano il palazzo dei Principi Cicinelli (nobile eillustre famiglia di patrizi napoletani che regnò Grottaglie dal 1641 al 1806) e la monumentale Chiesa Madre lacui costruzione fu ultimata nel 1379. In stile tardoromanico, la semplice facciata presenta un elegante rosonee un raffinatissimo portale.
Tra uliveti e orti l’ultima tappa verso Brindisi, seguendo il tracciato della Via Appia, è di Francavilla Fontana col centro storico guarnito di barocco tra i palazzi del Settecento, il castello dei Principi Imperiali, la Basilica minore del Santissimo Rosario, la principale piazza Umberto coi portici, la Torre dell’Orologio e una scenografica fontana monumentale.
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PhotoCredits: Carlos Solito