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Festa di Sant’Efisio – Cagliari
Una delle più importanti processioni religiose della Sardegna
Ogni anno, dal 1652, nei pressi di Cagliari si celebra la festa di Sant’Efisio che coinvolge persone da tutta la Sardegna e non solo. Tutto ebbe inizio nel 1650 circa, quando l’epidemia di peste arrivò sull’isola, dalla Catalogna, dimezzando quasi la popolazione cagliaritana.
In seguito a questa tragedia, Sant’Efisio apparve al Conte di Lemos per richiedere il voto della processione del 1° Maggio al fine di liberare la città dalla peste. A settembre di quell’anno, in seguito a copiose piogge, l’epidemia scomparì e il popolo mantenne la promessa fatta al santo celebrando la processione, fino ad arrivare ininterrottamente al giorno d’oggi.
La Processione di Sant’Efisio
La manifestazione dura quattro giorni e i preparativi per l’evento, gestiti dall’Arciconfraternita del Gonfalone, cominciano il 25 Aprile. Si parte dall’investitura del Terzo guardiano, per poi passare alla preparazione del simulacro con l’aggiunta di gioielli e oro dati in dono come voto, infine la statua del santo viene deposta all’interno del cocchio dorato che la accompagnerà lungo il tragitto. La mattina del 1° Maggio vengono addobbati i buoi che trasporteranno il cocchio e si giunge alla chiesa di Stampace – Cagliari dove viene celebrata la messa.
Partendo da Cagliari fino ad arrivare a Nora, la processione viene aperta dai traccas, i tradizionali carri preparati per la festa, trainati da buoi, seguiti dai gruppi folkloristici, dai cavalieri e dai membri dell’Arciconfraternita.
- 1° giorno: Cagliari – Sarroch; in questa fase, arrivati al Villaggio dei Pescatori di Giorgino, il Santo viene spogliato dai gioielli e vestito con abiti più semplici sostituendo anche il cocchio con uno di campagna.
- 2° giorno: Sarroch – Nora, si passa per Villa San Pietro e Pula dove vengono celebrate le relative messe;
- 3° giorno: Celebrazione del Santo sulla spiaggia di Nora, luogo dove Sant’Efisio subì il martirio;
- 4° giorno: il 4 Maggio si riparte per tornare a Cagliari e arrivati di nuovo a Giorgino, avviene il cambio abito rindossando gioielli e oro e avviene di nuovo il cambio di cocchio. L’arrivo a Cagliari è previsto non oltre la mezzanotte, per lo scioglimento del voto da parte del presidente dell’Arciconfraternita.
Il presidente conclude la lettura con l’augurio che il voto si possa ripetere per molti anni ancora e sussegue l’intonazione dei goccius, tradizionali canti devozionali, in onore del santo.
Le Chiese di Sant’Efisio
A Sant’Efisio sono intitolate due chiese, quella di Stampace e quella di Nora, rispettivamente, i luoghi dove fu imprigionato e dove fu ucciso.
Chiesa di Sant’Efisio a Stampace
La chiesa rappresenta il punto di partenza della processione, infatti, in una delle sue 6 cappelle ne è conservato il simulacro. Negli anni è stata ricostruita tre volte e l’ultima struttura risale al 1780 circa. La cripta sottostante la Chiesa rappresenterebbe il luogo dove fu imprigionato il Santo. All’interno di essa è possibile vedere una colonna in marmo su cui è presente l’anello di metallo a cui era legata la catena che imprigionava il Martire.
Chiesa di Sant’Efisio a Nora
Quest’edificio sacro rappresenta il capolinea della processione, la struttura è in stile romanico e sarebbe stato costruito sul luogo dello svolgimento del martirio. All’interno della Chiesa sono conservate le reliquie del Santo, che vennero trafugate dai pisani per poi essere restituite alla Sardegna nel 1886.
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